Discussione: Bisogno di evasione
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Vecchio 09-02-2010, 17.29.08   #9
Ray
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
Il Ray lavoratore come fa a non essere connesso con le sue altre parti, le potrà accantonare ma comunque interagiscono con il Ray che lavora...
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Originalmente inviato da Falketta Visualizza messaggio
Ray... potresti provare a rispiegare con altre parole? Perdona, non comprendo... ma ho la sensazione sia importante. Grazie
Il fatto è che siamo frammentati, divisi. Il discorso dei "piccoli io" per dirla con Gurdy, anche se è un discorso che va integrato perchè la questione è più complessa.

Partiamo dal fatto che Ray non è tutt'uno (non ancora perlomeno) ma è diviso in varie parti, più o meno comunicanti tra loro e più o meno ampie, dove alcune condividono con altre parti di parti. In pratica siamo settorializzati e funzioniamo più o meno bene a seconda di quanto riusciamo, di volta in volta, ad attivare e disattivare alcune parti di noi, o se vogliamo chiamarle in altri modi, istanze. Il funzionamento migliore si avrebbe, ovviamente, se fossimo tutt'uno, una struttura complleta e armonica, capace di muoversi tutta nelle direzioni volute.

Il Ray lavoratore, per funzionare adeguatamente, deve lasciare da parte il Ray a cui piace giocare (o almeno deve dargli poco spazio), il Ray che vuole sesso, il Ray sportivo eccetera. Deve lasciarli da parte nel caso in cui non siano ben integrati in un sistema funzionale.
Se deve lasciare da parte dei pezzi, questi pezzi non capitano mai, almeno durante il lavoro, "sotto l'attenzione dei riflettori", insomma non si esprimono. Le loro istanze restano inascoltate.

Ad un certo punto la pressione salirà e Ray sentirà il bisogno di spostare il fuoco. Nulla di male, per carità, soprattutto se ciò avviene all'interno di una vita adeguata ed equilibrata... ma se ci pensate, la maggior parte dei nostri probllemi quotidiani riguarda appunto il trovare modi efficaci di equilibrare le risposte a queste istanze. Il lavoro ci stressa e quindi dobbiamo distrarci.

Ma come fa il lavoro a stressarci? Lo stress è dato dall'essere tirati da più parti, il che significa che, assieme al lavoro, c'è qualcos'altro che ci tira altrove. Ossia noi, andando nel lavoro, ci dimentichiamo qualche pezzo. Quindi, quando evadiamo dal lavoro, in realtà andiamo in altre zone di noi, diamo loro modo di esprimersi.

Il bisogno di evadere è quindi proporzionale sia alla rigidità delle nostre divisioni, sia alla scarsezza di counicazione tra le parti che si sono formate per divisione. Ne segue che è un ottimo sistema per studiare la nostra attuale struttura.

Bon, ho accennato e ci sarebbe da espandere ancora, soprattutto sulla conformazione delle varie parti, ma intanto credo si capisca cosa intedevo dire, quindi attendo le vostre riflessioni.
Ray non è connesso