Discussione: Alchimia
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Vecchio 16-07-2007, 15.08.00   #70
Ray
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Originalmente inviato da balduinus Visualizza messaggio
Ciao, e grazie, a tutti
Ray, l'idea di aprire questa discussione era molto interessante.. ma leggendo i post (e anche quelli della discuss. sul Mutus) emerge bene una questione iniziale di grande momento: l'alchimia era 'solo' una tecnica di meditazione oppure i veri alchimisti - se davvero ci furono - corporificarono lo Spiritus Mundi 'altrove', fuori da se stessi? La risposta la sapranno proprio pochini, in giro.. ma leggiamo la prefazione di Cyliani, giusto uno di molti esempi; qui é arduo concludere che stia parlando di un processo soggettivo interiore. Per esempio: "..se non avessi avuto le conoscenze di chimica che ho non sarei mai arrivato.. la medicina universale é un sale magnetico che serve da involucro a una forza estranea che é la vita universale.."
Che ne pensate?
Benvenuto Balduinus.. tocchi un punto interessante. Se rileggi i vari post di questo tread potresti pensare che non si è del tutto d'accordo su questa faccenda. Chi asserisce che l'alchimia è "solo" una questione interiore, chi (come me) che non è tutto qui. Purtroppo però ancora moltissimi sono convinti che sia solo una questione esteriore... ottenere la Pietra o l'Elisir o quant'altro... e su questo ritengo siamo tutti d'accordo (qui in forum) sia un grossolano errore.

Il mio punto di vista è simile a quello di Uno, ma non proprio identico. Ritengo che l'alchimia sia soprattutto una disciplina interiore e che racchiuda le istruzioni teoriche e soprattutto pratiche per fare di se stessi la Pietra Filosofale (materia diciamo abbastanza raffinata da poter accogliere pienamente lo Spirito). Credo che essa derivi, per linea diretta anche se con le dovute modificazioni di forma, da qualcosa che forse potremmo chiamare "Via di Horus"... che a sua volta ha origini più antiche.

Credo però non sia tutto qua e che l'Adepto agisca anche sulla materia esterna a se. Solo che non è del tutto esterna (dura da capiure e anche da esprimere sta cosa...). Ritengo possibile la realizzazione di una Pietra esterna all'alchimista, ma solo se l'Alchimista l'ha realizzata in se.

Il Lavoro ai fornelli lo credo utile se accompagna di pari passo quello interno. Per certi versi, se non c'è, sarebbe improprio parlare di alchimia. Tuttavia è l'alchimista che fa la Pietra non i processi che innesca nella materia... o meglio è tutto il suo Essere che li innesca e li rende efficaci. Quindi nulla può realizzarsi fuori di lui se non si realizza anche dentro. In qualche modo il "corpo" dell'Alchimista si estende a tutto il suo laboratorio... c'è una connessione analogica reale tra il suo corpo e l'atanor per esempio.

Ho letto Cyliani più attentamente che potevo (credo di avere colto si e no un decimo di quel che è racchiuso in quelle poche pagine) e, se è vero quel che dici, ritengo ancor più vero che è impossibile dedurre che NON stia parlando di un processo (anche) interiore.

Ritengo anche, credo in accordo con Uno, che la parte "materiale", che comunque non è indispensabile realizzare, sia la più "segreta", almeno in origine... quando i "Misteri" non avevano bisogno di appoggiarsi a discorsi esteriori per essere approcciati. Il fatto che, nel corso del tempo, il linguaggio alchemico abbia dato l'impressione di tramandare solo quelli, sotto certi versi, rafforza la mia teoria. Questa segretezza credo derivi soprattutto dalla pericolosità...

Bon, ho fatto un post lunghissimo e non sono per nulla sicuro di aver comunicato quanto intendevo. In ogni caso l'argomento è assai complesso e il discorso aperto...
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