Discussione: A colpo sicuro
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Vecchio 15-11-2010, 13.23.44   #29
diamantea
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Pretendere e presunzione sono due parole interessanti e micidiali, abbiamo scritto qualcosa in giro che possiamo anche riprendere qui.
Poi la seconda è la questione del controllo.
Chi controlla non vuole essere controllato e soprattutto giudicato in quel che fa per cui fa da solo. Ma non è un fare solo perchè sa fare solo ma è perchè non sa fare con altri. Fare con altri vuol dire lasciare il controllo... è collegato ad andare a colpo sicuro perchè di una situazione nuova, non a colpo sicuro, non si ha controllo. C'è il buio, l'ignoto e a chi non fa paura l'ignoto?
E questo potrebbe essere un primo punto del perchè si cerca la via sicura.
Sole, posta così mi sembra possibile per me affrontare la questione in modo costruttivo.

Partiamo dall'errore. Io sono molto più tollerante e comprensiva verso gli errori degli altri che non verso me stessa.
Anche se inizialmente giudico e critico l'errore altrui e pur vero che poi sono pronta a dimenticare e sorvolare dando altre possibiltià.
Ma il punto sta che non potando i rami secchi attraverso l'indulgenza, poi sradico l'albero.
Questo ha fatto si che nei rapporti con le persone vicine mi sono fatta fare male a lungo, per poi troncare di netto.

Verso me stessa sono molto più severa, pretendo di non cadere nell'errore perchè poi so che il prezzo da pagare è alto, me lo infliggo da sola.
Purtroppo qui c'è il condizionamento di un passato in cui sono stata punita con eccessiva severità per errori che dovevano servirmi a crescere, invece mi hanno solo represso e portata a subire.
E' questo il significato della Fiammiferaia, ho sentito la mia bambina piangere, soffrire, avere paura, non voler tornare a casa per paura di essere punita, annichilita nel valore di sè, doversi accollare tutte le colpe di genitori delusi che volevano realizzare la loro infanzia rubata, dalla guerra e dalla povertà, con i successi dei figli.

Erano altri tempi quelli. A scuola la maestra mi ha picchiata solo perchè ho sbagliato a prendere il quaderno al posto dell'album... non sono mai andata interrogata alla cattedra, ad ogni errore c'era la derisione pubblica, e spesso si veniva picchiati, e non era solo la mia, era un'usanza; un ragazzino è stato sollevato da terra dal lobo dell'orecchio perchè era uscito fuori riga all'uscita della classe. Se lo raccontavi a casa c'erano altre botte, non i miei genitori ma le loro parole erano molto più dure.
Io ero molto sensibile oltre che molto educata, queste cose, insieme ad una lista troppo lunga da descrivere, le ho scolpite nella mente e nel cuore, quando vedevo picchiare selvaggiamente i miei compagni io stavo malissimo per giorni.

I miei genitori erano molto severi e moralmente distruttivi davanti l'errore, ancora oggi mia madre ci tenta ma con lei tiro fuori l'orco graduato per meriti di guerra!
Certo essere sopravvissuti alla loro scuola mi ha reso forte, quasi indistruttibile, soprattutto nel lavoro per la mia capacità di affrontare certe dinamiche, ma più di metà della mia vita l'ho trascorsa a riabilitare parti di me in coma , curare ferite cancrenose, rinforzare le fondamenta traballanti.
La fortuna mia è stata la nonna, forse i nonni servono proprio a questo, a riparare gli errori dei genitori.
Questo è uno dei motivi per cui mi sento inseguita dal tempo, ne ho impiegato troppo a ripare i danni e poco per realizzare le mie aspirazioni. Ora vorrei dedicarmi ad altro invece mi ritrovo sempre a dover rispolverare il passato.

La butto così ma mi sembra che questo mio voler tagliare con il passato abbia comportato la perdita del mio piede, sradicarmi un pò dal contatto con la terra. Ed ora mi ritrovo a farci i conti. Non posso non tenere conto delle mie radici.

Ora la musica sta cambiando, sono meno tollerante con gli altri e più indulgente con me stessa senza per forza troncare i rapporti, imparando a potare i rami secchi, però devo tirare fuori l'orco e questo mi disturba, è un'energia che potrei usare diversamente.
Oggi non c'è nessuno che mi punisce ma ogni volta che mi scopro in errore mi assale quel pugno nello stomaco antico, mi aspetto la catastrofe, poi realizzo che bisogna trovare il rimedio e se non c'è si pianta un nuovo albero, la vita va avanti.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"

Ultima modifica di diamantea : 15-11-2010 alle ore 13.31.28.
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