Discussione: Osservazione di Sé
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Vecchio 13-12-2009, 00.14.37   #5
Kael
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Originalmente inviato da m@pi Visualizza messaggio
Leggevo tempo fa un libro sull'osservazione di se stessi e diceva che ad esempio nei vicoli di Napoli dove la vita è pericolosa e devi sempre guardarti le spalle sono tutti molto svegli e presenti a se stessi anche se non fanno nessun percorso spirituale, il continuo pericolo di vita ti tiene sveglio e all'erta, lì c'è la presenza a se stessi. Molti ragazzi cercano sport estremi per ritrovare quel contatto primordiale che l'uomo ha sempre avuto in passato quando lottava per la sopravvivenza.
A noi credo che ci tocca un grosso sforzo di volontà, contrastare quei meccanismi automatici acquisiti crea quella giusta frizione che fa nascere la scintilla del fuoco alchemico, ma soprattutto fa in modo che si crei quel famoso testimone in grado di poter guardare la nostra vita con il giusto distacco.
Più che a se stesso chi vive in ambienti pericolosi è presente agli altri, basta vedere nel regno animale dove la sopravvivenza è meno certa quanto siano tutti attenti al minimo rumore, ma questo non significa che siano più coscienti di noi uomini. Quindi alla fin fine (se parliamo di uomini) chi vive in ambienti pericolosi certamente svilupperà un attenzione all'ambiente circostante fuori dal comune, ma nella maggior parte dei casi (se non si fa comunque uno sforzo cosciente) questa non diverrà altro che un'ennesima abitudine da portarsi dietro anche laddove in futuro si cambi ambiente o sia l'ambiente stesso a migliorare.
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