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Vecchio 31-08-2006, 00.04.24   #23
Ray
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Invece mi occupo subito del nome "Graziano", dato che era già nella mia lista da molto... per motivi casuali.

A prima vista la questione è molto semplice... Graziano è colui che è dotato di grazia, che è votato alla grazia, che riceve la grazia... insomma la solita valenza di augurio e predisposizione. Il corrispondente femminile, da cui il maschile cmq deriva, è proprio Grazia, diminutivo Graziella.

Il fatto è che se diamo un'occhiata più da vicino a "grazia" le cose si complicano non poco.
Proviamo a seguire un percorso a ritroso... ilo senso moderno del nome è del tutto profano e Grazia è sinonimo di graziosa... qualcosa di relativo all'ordine fisico della persona.

Nel medioevo invece il nome aveva una valenza spirituale, la Grazia essendo l'azione dispensata dalla divinità, spesso per tramite della Madonna... da cui Maria Grazia. Non è il 3d per approfondire il concetto cristiano di grazia, in linea di massima possiamo dire che rappresenta un "intervento", una "concessione" divina alla dispensa nei confronti di una serie di pesi, di qualcosa da scontare... tuttavia tale dispensa sopravviene per innalzameneto intenzionale del richiedente ad altezza sufficiente. In qualche modo la dispensa c'è, ma ce la si procura con la fatica. Dico questo perchè spesso si è portati a pensare l'opposto, fermandosi alla prima parte di quel che ho descritto. (forse è confuso... magari ne parliamo altrove).

In ogni caso questa valenza spirituale del nome ha un'origine ben più antica. Nella mitologia greca la grazia era personificata non in una ma addirittura in tre divinità. Si chiamavano Eufrosine, Aglaia e Talia (gioia, splendore e prosperità), erano figlie di Zeus ed Era ed erano seguaci di Venere. Si conoscono compagne delle muse... meno noto il fatto he erano anche e soprattutto compagne di Hermes...

La questione si complica quando prendiamo in considerazione che i latini non le chiamavano grazie ma Càriti.
Questo non significa però che non esisteva il termine "grazia" in latino. Anzi il termine è antichissimo. L'etimologia di gratus è il part. pass. di un verbo che all'infinito ci porta ad una radice religiosa comune a moltissime lingue (GwERE) e rimandante al significato di "innalzare inni di gioia al cielo"... e qui arriviamo alla grazia come stato dell'essere, connesso direttamente alla spiritualità più generale e antica. Da questo punto di vista l'augurio che il nome reca è piuttosto importante.

Concludo questo lunghissimo intervento con il tradizionale passaggio poetico... un magnifico carme di U.Foscolo dedicato proprio alle Grazie:

Alle Grazie immortali
le tre di Citerea figlie gemelle
è sacro il tempio, e son d'Amor sorelle;
nate il dié che a' mortali
beltà ingegno virtù concesse Giove
onde perpetue sempre e sempre nuove
le tre doti celesti
e più lodate e più modeste ognora
le Dee serbino al mondo. Entra ed adora.
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