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Vecchio 28-01-2008, 17.49.24   #4
dafne
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Dunque dunque capita domenica che dopo una settimana disastrosa, sia a livello fisico che a livello mentale ed emotivo (se avessi giocato a poker avrei fatto full ) mi metto a chiacchierare con un amico che sta attraversando anche lui un momento difficile, sia sul lavoro che con la compagna e ad un certo punto se ne esce con "eh ma tu un compagno non lo vuoi" ...scusa? e da dove l'hai presa questa? gli dico. La mia parte fumina si stava già attrezzando con ascia, lancia frusta e tutto l'armamentario ma come ho ormai imparato stando qui con voi alle volte mi scaldo proprio perchè in quello che mi viene detto c'è una verità che non so accettare.
Proprio il giorno prima, vah che "caso" , mi avevano chiesto cosa cerco in un uomo..eh bon..la verità è che tolte le risposte da bacio perugina non lo so.
E una porta aperta è proprio lì, nel primo rapporto avuto con l'altra metà del cielo, e da quel ricordo che mi ostino a dire che ho compreso e metabolizzato ma che stà ancora lì a mezzo, sospeso come un dentino che sta cadendo ma che ha ancora un brandello tenace di carne a tenerlo legato alla gengiva.
Ho ripensato a quel "dimenticando che sono come le hai incontrate" che mi ha colpito in pieno, alla possibilità che persone "fredde" io le sia andate a cercare apposta...ma non ha senso, non regge, perchè voler star male?
Già
La cosa ha macinato nella mia testa per tutta la settimana, il cerchio del "non ti voglio ascoltare" si è riprodotto come al solito,solo che stavolta una particina di me è rimasta a guardare, mentre ho mangiato di tutto e di più per ingoiare il rospo, mentre avrei parlato anche col cane per non sentirmi, mentre avrei speso quattro stipendi per colmare il vuoto che sentivo questa particina di Daf continuava a registrare finchè non ho raggiunto l'apice e sono crollata. Ho consumato energia sufficiente per illuminare una città intera in resistenza inutile, o quasi, qualcosa ne è uscito. Ho pensato in modo specifico alla sopraccitata sutuazione, in effetti continuo a pensare che non si sia comportatato "bene", però..io l'ho provocato. Voglio dire, così come lui sà che non sopporto i silenzi così io so che quando è travolto dal suo lavoro non c'è per niente e nessuno e che a battuta pungente (perchè sono stata pungente pur avendogli solo fatto notare la verità) ha reagito nel modo in cui è abituato. Ora, la domanda che mi sono fatta è quanto di tutto questo meccanismo ho fatto scattare intenzionalmente? Il mio amico mi ha detto che secondo lui la parte più profonda di me desidera fortemente trovare la "persona giusta" ma che tutto il resto in realtà lavora contro perchè non sono disposta ad impegnarmi davvero e seriamente. La cosa m'infastidisce anche ora che scrivo ma non posso negare a me stessa che mi sono imbarcata in sole tre storie e tutte e tre avevano connotazioni di difficoltà piuttosto notevoli. Come se mi fossi assicurata per tempo che non potevano andare bene. Perchè?
Perchè mi piacciono gli amori alla Via col vento? perchè il lasciarsi martoriare è l'esperienza che ho visto in casa, la prima vissuta e quindi quella che conosco e che istintivamente cerco? (questo non so se si capisce) Perchè ad incontrare persone che mi deludono posso continuare a fare il Calimero?
Un'altro pensiero. Che la cosa che rode non c'entri niente con il rapporto con gli uomini? Con chi sono arrabbiata davvero?
sto facendo confusione lo sò ma piano piano ci arrivo..spero
continuo a macinare...
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