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Vecchio 04-02-2008, 11.53.20   #8
dafne
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Ho scoperto un altro "difetto" dell porte aperte,se ce n'è più d'una aperta creano correnti d'aria gelida
Mi è tornato il freddo e ho preso il raffreddore.
Mi sono drogata di musica stanotte perchè non riuscivo più a fermare il vortice delle..ehm..sensazioni? emozioni? stati d'animo? Stà di fatto che sono ancora messa così e par proprio che non mi riesca di smuovermi da quella parete, anche se appena appena mi fermo parte il muro del pianto. E il fine settimana è andato abbastanza bene!
Ormai ho accertato che il mio bisogno di contatti con gli altri, il mio bisogno di sapere che ci sono e mi pensano e mi stimano viene da due direzioni sostanzialmente, una è la Dafne bambina che non ha ancora capito che può, che deve, muoversi da sola e che c'è una bella differenza tra l'attenzione ottenuta per necessità, come l'adulto che tiene d'occhio il bimbo che appena imparato a camminare per esempio, e l'attenzione che si ottiene perchè si, in me c'è una simpatia, un'affinità che attira l'altro. Da dove arriva questo bisogno? Faticosamente sto cercando di tornare indietro (e guarda che c'è sempre altro da fare eh Daf? ) sono tanti i pensieri che si accartocciano assieme ai ricordi ma credo di poter distinguerne alcuni più interessanti. Uno per esempio è che ho sempre pensato di essere troppo emotiva, troppo sensibile (dovrò tornare su quel 3D e focalizzare le differenze) oggi invece in cui comincio a pensare che davvero le cose alle volte le vediamo al contrario mi fermo e mi rendo conto che sono estrememente razionale, ho bisogno di capire e definire tutto, devo avere il controllo su tutto (non volevo ammetterlo ma è così) e su tutti e forse forse anche la mia infantilità, passatemi il termine,alle volte ha questo scopo. Forse. Forse la stessa musica è il mio bisogno di lasciar andare, rilassare, anche se poi passo all'eccesso opposto e mollo il controllo totalmente, per questo forse ho cercato compagni di grande forza e determinazione? Per potermi mettere nelle loro mani? E poi ho l'impressione che fin da bambina il mio "mondo mentale" (scusatemi lo so che uso tetrmini non precisi ma ci provo lo stesso) fosse molto sviluppato, non nel senso che ero un genio eh, ma con gli adulti stavo bene, li capivo, mi incuriosivano, m'interessavano, alle elementari leggevo i libri delle medie che recuperavo nella scuola dove lavorava mia madre e mi piaceva così tanto che ricordo un pomeriggio estivo in cui mia madre proprio mi ha lanciato fuori dalla finestra il libro e mi ha detto di uscire a giocare (in casa mia i libri sono quasi venerati per cui doveva essere davvero arrabbiata). Ora, il "mondo emotivo" invece secondo me è rimasto, come dire, embrionale, circondata da persone che trattenevano molto perchè nella vita avevano sofferto per mancanza d'affetto (tutti e due i miei genitori, in modo diverso,ma per tutti e due il mondo emotivo è un mostro da eludere) cosa che non è migliorata affatto dopo la separazione e il trasloco in città, nel nulla per me con fratelli troppo grandi impegnati all'università e a scuola e mamma in pieno esaurimento nervoso. Credo di non averlo mai sviluppato per davvero quel mondo emotivo, anzi, ci ho provato con la persona che poi ha perso il suo di controllo di adulto. Mescolando così affetto e sesso in un mix di dipendenza che vedo solo ora. Ora credo che anche quando scrissi che razionalmente capisco ma poi non cambio dipendesse proprio da questo, il mondo razionale funziona, anche troppo, e incasella e gestisce le emozioni e e le sensazioni "normali" senza tanti problemi ma quando arriva un'emozione forte ecco che "viaggia troppo veloce" per la mia mente che non sà più come fare e l'intero sistema va in crisi. Nel tempo ho imparato a mettere delle dighe che fanno "rientrare l'emergenza" ma pare che il fiume emotivo ormai sia in piena e io credo di avere solo due possibilità, o lascio che sfondi tutto o apro le chiuse piano piano.
Francamente ho paura di essere "tarata" sulla prima opzione per cui stò forzando per fare le cose in un altro modo. E soprattutto mi stò rendendo conto, con la pancia e non con la testa, che non solo nessuno può farlo al posto mio ma è anche molto molto difficile che riesca a comprenderlo. C'è un'altra cosa che ho visto in questi giorni, poco attinente al discorso appena fatto forse ma è un altro dei pensieri "interessanti". Da bambina credo di aver sempre fatto la brava, di essere sempre stata rispettosa ma era una cosa solo formale ho paura, questa è davvero difficile da tirar fuori ma in fondo in fondo penso di aver avuto poco rispetto di mia madre,detta così è orribile ma credo di aver sempre dato per scontato che lei ci fosse, che lei facesse e di aver assorbito l'idea che fosse poco sveglia o che comunque il suo mondo fosse la casa non che non le volessi bene o pensassi male di lei ma è comunque quella sensazione di "camerierato" che vivo oggi io con i miei bambini. E questo senso di superiorità l'ho "pagato" ficcandomi in casa con un meschilista vero e proprio. Azz che post lunghissimo, ce ne sarebbero di cose da scrivere ma sono ancora troppo nebulose, mi toccherà starnutire ancora un bel pò diciamo che almeno scrivere mi ha permesso di evitare il fiume di lacrime.
Stò dimenticando qualcosa? Ah si, la seconda causa una era la Daf bambina, l'altra è la Daf quasi adulta che vorrebbe fare tabula rasa e non vedere niente, che non si vuole ascoltare, che capocciona come poche ama le nuvole e il piacevole senso di distacco che danno e quando non è possibile si aggrappa al primo che le regala un sorriso sperando di aver vinto alla lotteria...cadendo dal pero appena questo/a si volta...
meno male che a Ermo ci sono solo banani
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