Discussione: Provare per credere
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Vecchio 29-04-2007, 15.10.44   #5
Faltea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
E' usato tantissimo sto modo di dire... spesso poi per chiudere le frasi: uno fa un'affermazione a cui l'altro resta interdetto e il primo usa il "provare per credere" per rimandare tutto ad un altro piano, quello esperienziale. Il che va benissimo a mio modo di vedere ma...

Se provo poi che me ne faccio del credere? Invece è proprio se non provo che, se voglio, devo credere. Mentre nella frase sono dati uno a scopo dell'altro. Uhm...

E io che pensavo di provare proprio per NON credere... mah, mi sa che mi sfugge qualcosa.
E' un paradosso in effetti..
Se io credo non ho bisogno di prove, se non ci credo nel momento che provo perdo comunque il credo perché diviene un dato di fatto...
Nel credere vi è una supposizione, nel dato di fatto sparisce in automatico. Diviene realtà..
Forse ha un senso utilizzato in pubblicità:
Io propongo un'articolo che è innovativo, che fa cose che per chi mi ascolta sono impossibili (o simil tali). Nel momento che io propongo l'articolo chi mi sta di fronte mi prende per visionaria ma la mia loquacità lo porta a credere.. ma non fino in fondo.
Il concetto del provare per credere funziona come slogan immediato per far si che chi è in dubbio, testi l'articolo aquistandolo. Genera una sicurezza nell'acquirente e lo porta all'acquisto.

Mi sembra che di base però ci sia sempre come soggetto una cosa o un'esperienza che x chi ascolta è assurda o di difficile comprensione.
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