Discussione: Volere senza volere
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Vecchio 04-05-2008, 23.56.12   #22
Ray
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Si, infatti hai capito male, non intendevo che al calare della brama appare la volontà, anzi... Come dici tu inizia a delinearsi il nulla, il non movimento.
Quello che dicevo io è che (dopo aver fatto calare la brama) si inizia a mettere volontà per fare le cose, ma che bisogna stare molto attenti perchè più aumenta questo volere, più c'è il rischio che aumenti anche la brama.
C'è insomma una parte nascosta per cui, più noi aumentiamo l'impegno verso una data cosa, più questa parte cerca di farci esigere dei meriti, dei riconoscimenti...
Per esempio uno sportivo che si allena duramente in vista di una partita. Più si sarà allenato più ci sarà il rischio che brami la vittoria, anche se inizialmente le sue intenzioni non erano quelle... Maggiore sarà la sua Volontà, maggiore sarà l'ombra di questa Volontà..

Per il resto mi è piaciuto molto il tuo discorso sul dividere, lo condivido e mi ha anche chiarito qualcosa...

Si, anche tu mi aiuti a chiarire e forse possiamo chiarire ancora... mi sembra che anche tu incontri delle difficoltà ad esprimere in parole e io ho visto che è facilissimo fare confusione (rileggendomi mi capivo a stento ).

L'esempio è il discorso che fai sulla brama che più cala più rischia di aumentare... pare un paradosso, ma è vero che è così.
Io la metterei in questo modo, poi mi dici che ne pensi: la brama cala e può anche arrivare a zero (momento di massima inerzia, forse barlume di percezione del "vacuo") ma non può scomparire il rischio della brama, per il fatto che non scompare l'ego. Se scomparisse e fossimo sfigatielli ci farebbero l'autopsia.

Qui entra in gioco il discorso dell'identificazione. In un ipotetico momento di brama zero siamo dunque completamente inerti e, se abbiamo coscienza di noi, non siamo identificati con l'ego (se lo fossimo immagino sarebbe un momento di tale depressione da implodere... magari sarebbe anche una cosa buona, chissà...).
A questo punto possiamo percepire il Desiderio... desiderio diciamo indifferenziato, li che arde, ma non si incanala da nessuna parte.

Capita però che ci rendiamo conto che inerti non possiamo stare, che ci sono delle cose che ci tocca fare... e per farle dobbiamo pur incanalare energie in quella direzione... e per incanalarle dobbiamo usare la volontà e questo innesco costa moltissima fatica, anche perchè siamo fermi e non possiamo contare su nessuna spinta inerziale, ma bon forse questo non c'entra. Questo innesco lo attiviamo dal nostro centro... o dal punto più vicino al centro che siamo stati in grado di raggiungere.
Una volta innescato l'energia si dirige verso quella cosa e, se noi la seguiamo, finisce che ci identifichiamo di nuovo e rivai con la brama... solo che ancor più potente di prima, perchè sfrutta canali diciamo "migliori".
Sarebbe quindi, se concordi con me, di incanalare ma restare dis-identificati... che poi è quel "guardarsi agire", quel lasciare che vada, che cercavo di esprimere.

La Volontà è quella Corrente che risucchiamo grazie all'innesco tramite volontà (che è limitata dal nostro personale)... come una scintilla che costa si energia, ma poi fa scaturire il fuoco contenuto in tutto il tronco e non solo nel fiammifero che abbiamo usato... anche se la sensazione è più quella del risucchio, un po' come quando si travasa la benzina dal serbatoio... la volontà da il colpo iniziale, poi se non ti scosti ti soffoca...
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