Discussione: Volere senza volere
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Vecchio 05-05-2008, 11.01.18   #24
RedWitch
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
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Poi come si sviluppa questa brama? Si sviluppa grazie al fatto che siamo divisi. Abbiamo percezione limitata di noi, quindi esiste una gran parte di Noi che non sappiamo e ci identifichiamo in ciò che ci sembra, in ciò che appare... aria che si identifica col palloncino.
Il fatto di essere divisi porta all'azione di continuare a dividere, e quindi noi continuiamo a scartare da quel che chiamiamo noi stessi tutta una serie di possibilità e di verità che non ci piacciono, ritenendo di poter decidere cosa non fa parte di noi, e ottenendo di limitare l'essere sempre più, creando sempra maggior divisione, frammentazione. E da qui si creano i meccanismi che poi ci possiedono, meccanismi dell'ombra, che si succhia le nostre energie, quelle che arrivano da quel che siamo veramente, l'Io, e si nutre a nostro discapito, mutando il nostro Desiderio in brama, brama verso le cose che servno a lui e non a noi. Gli servono per possedere o per diventare quel che ci va di credere di essere, per alimentare la falsa idea di noi stessi, l'apparenza che vogliamo dare.

Lavorando su se si iniziano a vedere i meccanismi e, dietro di essi c'è sempre brama. 100% dei casi. Altrimenti non avrebbero energia. Siamo posseduti dal nostro servo che usa la nostra energia per comandare.
Quando vediamo la brama che c'è dietro a questi meccanismi, a quel che siamo stati fion ad adesso, se abbiamo un centro di gravità sufficientemente solido su cui stare appoggiati quando vediamo, capita che la cosa non ci piaccia più.
E la brama inizia a calare... chiudiamo quei canali, o riduciamo la pressione o quel che è.


Quando la brama cala, o si annulla, cosa resta? Resta l'inerzia. Resta il vuoto, il non movimento... e ci si rende conto che facevamo qualsiasi cosa per brama, anche respirare.


Dopo la brama, se si vuole fare qualcosa, serve volontà. Qualsiasi cosa, anche respirare. Bisogna ricordarsene e fare o sforzo corrispondente. Capita di rendersi conto che determinate azioni, come andare a lavorare o anche altro di meno complesso, siano necessarie, che vadano fatte, ma di non avere alcuna spinta a farle... o le facciamo davvero, le facciamo Noi, o non vengono più fatte... come prima, che si facevano da sole.
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Riprendo un attimo da qui.
Posto che in ogni "azione" che compiamo ordinariamente dietro ci sia sempre la brama, in qualche modo è quindi la benzina che usiamo per muoverci, per fare qualunque cosa?

Una volta che vuotiamo, che la brama inizia a calare , rimane il niente, il vuoto, e tutto ciò che abbiamo sempre fatto per inerzia, meccanicamente (che poi si traduce con tutto quello che facciamo nella vita, mangiare, andare al lavoro, uscire, tutto niente escluso temo... ), sembra... inutile e senza senso. Vi è mai capitato? Improvvisamente non si trova più un perchè in niente, nemmeno nelle cose più banali, che si sono sempre fatte, come se prima fosse naturale come respirare farle, poi diventano un peso che sembra insostenibile.

Quando succede questo, si tocca il fondo di cui parlava Kael
per quel che riguarda la mia esperienza non posso certo dire di essere riuscita a rimanere dis-identificata , il risultato è stata una depressione così forte che ho creduto di uscire di senno, di impazzire da un momento all'altro.
In quel caso, senza una spinta che non ti viene dalla brama, da qualcosa di esterno che ti trascina e che ti risucchia, qualcosa che bruci come benzina e ti faccia muovere, la spinta devi dartela da te, con la volontà, altrimenti non ti muovi.. e credo che li si rischi veramente la follia.

il fatto è che in quel "non sense" ho idea che ci vediamo per la prima volta davvero per come siamo...

Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Una volta innescato l'energia si dirige verso quella cosa e, se noi la seguiamo, finisce che ci identifichiamo di nuovo e rivai con la brama... solo che ancor più potente di prima, perchè sfrutta canali diciamo "migliori".
Sarebbe quindi, se concordi con me, di incanalare ma restare dis-identificati... che poi è quel "guardarsi agire", quel lasciare che vada, che cercavo di esprimere.
Citazione:
Originalmente inviato da Kael
Su questo concordo pienamente, ed infatti quello che cercavo di esprimere all'inizio è proprio che più energia metti in quello che fai, più è difficile continuare a "guardarti agire", ma ti senti sempre più "risucchiato" da/in quella cosa...
In pratica, l'unico modo per non essere risucchiati dalle cose , per non identificarcisi completamente quando ci mettiamo molta energia, sarebbe riuscire a continuare ad osservarsi...
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