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Vecchio 01-10-2007, 00.57.43   #1
jezebelius
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Predefinito Scacciare gatti e gattini

Della notte scorsa.
Entro in una camera all'interno della quale vi sono molti, tra gatti e gattini. ce ne sono proprio tanti. Alla mia destra, seduti, prima mia madre e subito dopo mio padre. Alla mia sinistra un mio amico ( fa l'avvocato..lo metto per cronaca ).
Insomma mi avvicino al lato opposto al mio e cerco di scacciare questi gatti che scappano a destra e sinistra. Sono unpo perpelesso in quanto non credo che riuscirò a prenderli tutti. Intanto il mio amico, quello a sinistra, con un retino ( presumo quello da pescatore ) si avvicina all'interno di un mobile, una piccola libreria mi pare, e tira fuori dall'interno di questa alcuni gatti. Vado per dargli una mano ma una frase di mia madre mi blocca: " Devi prendere quelli li ( e mi indica due gatti bianchi che in altra libreria - dietro rispetto a come mi trovavo io - stavano dormendo uno dietro l'altro.
Faccio per prendere, con la mano destra, quello che stava davanti ( lo prendo come solitamente si prendono i gatti, dietro il collo ) quando arriva un cane nero ( pare un pastore tedesco ) che " tenta " di attaccare il gatto che avevo smosso che tra l'altro per tutta l'evoluzione del sogno, continuava a stare calmo, pareva dormire.
Mi dispiace in quel momento che il gatto può essere attaccato ed anche, forse, morire per cui che faccio? Lo tengo, sempre con la destra in alto cosi che il cane ha difficoltà, pure saltando, ad arrivarci.
Questo dopo avere accennato un attacco, fa mezzo giro, in quanto l'avevo davanti, per mettersi sotto la mia mano sinistra e li " azzanna" l'anulare, tirandolo. in pratica mi stava "dicendo": " Smetterò di tirare solo quando poserai il gatto a terra ".
Tirava il dito verso di se come per staccarlo ma io ero intenzionato a non abbandonare il gatto respingendo anche il dolore che dall'azzannata derivava. il cane stringeva sempre di più.
Mia madre intanto mi diceva con molta calma:" Lascia andare il gatto, altrimenti ti fai male".
Lo tenevo in mano insomma perchè mi dispiaceva che potesse morire a seguito dell'attacco, nei suoi confronti, del cane anche se sapevo che, in un certo senso, quello di attaccare era il " dovere " del cane stesso.
Mio padre, in tutto questo, è rimasto sempre nella sua posizione inziale senza dire una parola.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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