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Vecchio 27-08-2008, 16.47.36   #5
Astral
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio

Quelle impossibilità strutturali che descrivi, presenti quando il gruppo in sostanza è " mosso" solo da voglia di divertirsi o come si suol dire passare il tempo - diversa invece è l'intenzione di "creare" qualcosa - o per altro si evidenzia un aspetto che è quello della spensieratezza ( che non è da definire, secondo me, in maniera esclusivamente negativa ), risultano evidenti forse perché si teme che quella spensieratezza appunto, possa venir meno a botta di critiche o, peggio, rendendo palese ciò che non va, ciò che non ci sta bene.
A volte allora conseguentemente il gruppo, anche per mezzo di manifestazioni che possono essere una reazione esagerata ad una critica ad esempio, mostra la sua reale natura perché forse i motivi che lo tengono unito, alla fine, non sono poi così tanto adesivi.
Credo che hai preso proprio il punto, guarda ti dirò che anche io amo la spensieretezza, e credo che un momento di svago o divertimento ci voglia ( e cmq come dice Ray occorrerebbe sapersi divertire anche negli impegni).
Tuttavia il problema è quando lo svago diventa fine a se stesso: chi c'è c'è, la priorità è uscire in quel giorno ed andare in quel luogo, non è l'uscire con gli amici.

Il non trovarsi bene con tutti è normale, ma se io sto bene con 5 miei amici, me ne frego se 2 non li sopporto, ma il problema non è tanto la simpatia, o l'antipatia: quanto il fatto che "devi divertirti", non importa se c'è chi si comporta male, fa tardi, non avverte se non si esce più, l'importante è non rompere questa sorta di pacifismo che un po' sconfina sull'ipocrisia secondo me.

Tuttavia credo anche che esistano gruppi di amici e persone affiate che escono per il piacere di stare insieme, e non perchè devo riempire un buco la sera del venerdi o sabato sera.
Cio che a me crea profonda meraviglia, è che l'uomo è un essere sociale, e dovrebbe dare il meglio in un gruppo, non il peggio: oggi ( sopratutto tra i ragazzi giovani) sembra che manca lo spirito di comunità.
Sarò un po' strano ma non me ne vergogno, ma penso che da questo punto di vista occorrerebbe ritornare un po' bambini, loro socializzano per antipatia o simpatia, però non conoscono certi schemi che vengono da mentalità che sconfinano un po' nell'ipocrisia.

Ho cercato un punto di vista diverso rispetto alla mia età ( mia madre) e quando si parlava di uscite di gruppo, secondo la sua esperienza, ai suoi tempi erano un po' più vere. C'è una sorta di regressione in atto?

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