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griselda · 21-12-2006, 15.23.56

Non so voi ma quando ero piccina un paio di scarpe me le facevano sfruttare sino a che non mi fosse cresciuto il piede. Ai figli di alcuni vicini di casa addirittura tagliavano la punta delle sandalo affinché potessero essere ancora sfruttate. C’erano pochi soldi e quelli che c’erano venivano usati per l’essenziale, pagare l’affitto, mangiare, comprare i biglietti dell’autobus per recarsi al lavoro. I vestiti servivano per coprirsi e le scarpe per camminare ed entrambi per ripararsi dal freddo.
Eravamo tutti belli puliti e profumati nonostante i vestiti fossero stati, prima, del fratello/sorella più grande, o smessi da qualche conoscente. Non si badava alla forma ma all’essenziale.
Ora quante paia di scarpe hanno i bambini? Quanti vestiti?
Quanti giochi che prendono polvere in giro per casa?
E nonostante tutto i bambini si annoiano. Chiusi in casa a giocare con la play station o game che li rimbambisce e riempie di rabbia. Ora i bambini vengono tenuti in casa perché fuori possono farsi male, possono fare brutti incontri, possono,possono… ipoteticamente…. ma alla fine non possono nulla e non sperimentano…
Si è scatenata un competizione, oggi, che ha dell’incredibile… tutti vogliono essere meglio dell’altro ma si vestono tutti uguali, comprano le stesse cose, ma solo perché lo fanno gli altri. Tutti come pecoroni dietro la moda del momento. Il guaio più grosso è che vi trascinano i figli, ed anche quelli che non possono permetterselo o peggio ancora, quelli che non accettano questa competizione, pensando di fare il bene del figlio si adeguano. La frase di rito è :” …e ma se non lo faccio lui si sente diverso…verrà emarginato” e tutti a comprare come fa l’avvocato! Ma dico siamo impazziti? Se l’avvocato compra al figlio la Ferrari voi che fate? Vi vendete la casa perché vostro figlio non si senta diverso, e gli comprate anche a lui la Ferrari?
Tutti a guardare cosa hanno gli altri senza sfruttare quelle che sono le caratteristiche proprie
Se l’occhio è puntato sempre su quello che non ho quando godrò di quello che ho?

21-12-2006, 15.23.56	#1
griselda E' praticamente nato/a qui Data registrazione: 07-01-2006 Messaggi: 8,029	Il trenino del sogno (sonno) Non so voi ma quando ero piccina un paio di scarpe me le facevano sfruttare sino a che non mi fosse cresciuto il piede. Ai figli di alcuni vicini di casa addirittura tagliavano la punta delle sandalo affinché potessero essere ancora sfruttate. C’erano pochi soldi e quelli che c’erano venivano usati per l’essenziale, pagare l’affitto, mangiare, comprare i biglietti dell’autobus per recarsi al lavoro. I vestiti servivano per coprirsi e le scarpe per camminare ed entrambi per ripararsi dal freddo. Eravamo tutti belli puliti e profumati nonostante i vestiti fossero stati, prima, del fratello/sorella più grande, o smessi da qualche conoscente. Non si badava alla forma ma all’essenziale. Ora quante paia di scarpe hanno i bambini? Quanti vestiti? Quanti giochi che prendono polvere in giro per casa? E nonostante tutto i bambini si annoiano. Chiusi in casa a giocare con la play station o game che li rimbambisce e riempie di rabbia. Ora i bambini vengono tenuti in casa perché fuori possono farsi male, possono fare brutti incontri, possono,possono… ipoteticamente…. ma alla fine non possono nulla e non sperimentano… Si è scatenata un competizione, oggi, che ha dell’incredibile… tutti vogliono essere meglio dell’altro ma si vestono tutti uguali, comprano le stesse cose, ma solo perché lo fanno gli altri. Tutti come pecoroni dietro la moda del momento. Il guaio più grosso è che vi trascinano i figli, ed anche quelli che non possono permetterselo o peggio ancora, quelli che non accettano questa competizione, pensando di fare il bene del figlio si adeguano. La frase di rito è :” …e ma se non lo faccio lui si sente diverso…verrà emarginato” e tutti a comprare come fa l’avvocato! Ma dico siamo impazziti? Se l’avvocato compra al figlio la Ferrari voi che fate? Vi vendete la casa perché vostro figlio non si senta diverso, e gli comprate anche a lui la Ferrari? Tutti a guardare cosa hanno gli altri senza sfruttare quelle che sono le caratteristiche proprie Se l’occhio è puntato sempre su quello che non ho quando godrò di quello che ho?