Discussione: I Libri
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Vecchio 24-02-2007, 00.49.09   #17
jezebelius
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Benvenuto Masala

Mi pare di capire che ognuno a suo modo sia passato per una "fase " famelica dove nulla bastava a saziarla.
Per quanto mi riguarda anche io son passato in tale fase e forse ci sono ancora cercando in maniera oculata, per quanto mi è possibile, ed in ogni caso, oltre a fare cio che sento, ascolto anche a chi ne Sa di più.
Io, ad esempio, sono uno di quelli che ha utilizzato internet. Certo mi è risultato difficile districarmi, almeno tantissimo all'inizio ed un po meno ora, tra le varie " cose" che ci sono.
Devo dire che soltanto poche letture, che tra parentesi comunque ho "trovato" in giro, mi hanno trasmesso, o meglio mi hanno suggerito il nome e la dinamica di quelle ( piccole) esperienze che mi son trovato a vivere a volte nel panico.
In questo senso quindi cercavo di dare un nome a ciò che, in quanto esperienza, mi son trovato davanti sentendomi parte di queste. Per cui ancora più difficile per me visto che cercavo di dare un nome a quello che Sentivo o che stavo attraversando.
Credo che però chiunque abbia una propria difficoltà nell'affrontare determinate esperienze, come in tutto ovviamente.
Aggiungo che la confusione era tanta per cui cercavo a destra e manca qualcosa che poteva essere la stessa "cosa " che stavo vivendo in quel momento; cosa che spesso non rispecchiava, perchè non ancora vissuta da me e quindi completamente estranea all'esperienza, cio che Sentivo. In questo la confusione aumentava a livello esponenziale.
Per quanto non ho letto insomma, all'inizio, adesso cerco per quanto posssibile di indirizzare l'attenzione su ciò che da altri può essere definito " serio" nonchè valido. Da altri, per farla breve, che sono più avanti o che, a modo loro, hanno ravvisato un qualcosa di speciale in una lettura.
Corrisponde a verità, secondo me, la questione che Ray, con Red che ha specificato dopo, ha posto sulla possibilità della Comprensione della esperienza.
A volte, leggendo ci sono frasi, parole, concetti che è come sentirli " immagazzinati", messi da parte come per riprenderli al momento giusto. Come se per la coscienza, casomai in un libro di 1000 pagine, quella singola parola, quella singola frase possiede quella " capacità" di contenimento di una particolare esperienza che al momento giusto può dischiudere la sua essenza.
Ecco penso che in una " lettura" valida sia per il modo di affrontarla e sia per il tipo di libro/autore, si possa incontrare in via sempre maggiore, ciò di cui, anche se non in quel momento e quindi non solo per il futuro ma anche per il passato, si ha bisogno.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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