La vita svolgeva e volgeva. Dalla veranda della casa orchesca si vedeva la piazza del paese, dove passavano un po' tutti. Un giorno passò il puledro del re, tutto bardato, tutto altezzoso.
Si rivolse a Bella dicendole illusa, pensi di esser furba, ma presto sarari dall'orco mangiata. Egli ogni giorno passava e ogni giorno scherniva. Bella riferì la cosa all'orco il quale le insegnò come rispondere all'impertinenza.
Il giorno seguente dunque, quando il puledro passò, Bella ripetè le parole dette dall'orco:
"ehnnò puledro, io non verrò mangiata dall'orco. Sarai tu a venire da me mangiato. Accadrà per le mia nozze."
A queste parole al puledro venne un attacco isterico... come osava questa, ma che si credeva, perchè IO, perchè lei, non è possibile, ma senti te... e via così strappandosi di dosso le bardature e spettinandosi tutto.
Arrivato a palazzo in quelle condizioni il re volle sapere dell'accaduto. Così si recò a vedere la ragazza. La vide, se ne innamorò e la volle per sposa. L'orco acconsentì ma le diede una condizione. Ella non dovrà parlare col re finchè questi non avesse anche lui pronunciato la formuletta "Dio benedica Padre Orco. I suoi piedi in Cielo e la sua testa in Terra".
Bella sposò il re. Entrambi sbafarono il puledro isterico. Il re la amava molto anche se lei non parlava mai e stettero bene per un anno.
-------------------------fine secondo tempo--------------------------
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