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Dopo breve ma complesso corridoio trovo l'aula dove altri sono in classe e prendo un posto per vedere bene la lavagna. Il professore di matematica spiega una figura geometrica ma si siede al mio posto ed io dal lato opposto del banco con una amica o con mia sorella .Disegna un quadrato, ai due andoli non dello stesso lato ha messo piccola cifa, leggo:45 gradi, penso che non era necessario specificarlo. Poi mette quattro punti dentro la figura, dico che sarà un parallelepipedo, dice si, ma in effetti inscrive delle linee, quasi scarabocchi di forme irregolari o a semiluna, che collegano in qualche modo i quattro punti. La figura resta solo su un piano,insolito ispiegabile disegno, malgrado mi sentivo sicura di poter seguire e andare oltre la giometria già fatta, date le conoscenza acquisite dopo tanti anni.

Vi è eccitazione per la nuova possibilità dataci: ritornare sui banchi.
soprattutto per professore, che ha l'età di allora, anche se noi allieve no.
Il suo metodo rigoroso, con una energia elevata e diretta come un laser, ha traccia è indelebile dentro di me, ma, malgrado il tempo passato il suo livello è come fosse irraggiungibile, oggi si è rivelato imprevedibile.
Colgo il timore dell'ignoto