Discussione: la felicità
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Vecchio 24-04-2009, 19.30.30   #11
luke
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Personalmente non so molto dell'origine e del vero significato delle parole, quindi mi scuso sin da ora se userò termini impropri o a sproposito...
Io vedo la felicità e la sofferenza come due situazioni sostenibili, da un individuo di media evoluzione diciamo, solo nel breve periodo, trascorso il quale subentrano dei meccanismi che in entrambi i casi ci fanno tornare (più velocemente nel caso di felicità , un pò più gradatamente nel caso di sofferenza) in una situazione sostenibile più a lungo termine, che può essere di serenità oppure di tristezza.

Man mano che ci si migliora e si evolve, possiamo reggere più a lungo le situazioni estreme, le quali finiscono per diventare modalità costanti di esistenza.

Probabilmente personaggi come Gesù Cristo, Gandhi, o anche Padre Pio potevano vivere per gran parte del tempo in condizioni di estrema felicità o di estrema sofferenza.

Per noi comuni mortali penso sia importante imparare a gestire le temporanee situazioni estreme e paradossalmente mi trovo molto più in difficoltà, come se non sapessi bene cosa fare, quando attraverso momenti felici, passati i quali sento di non aver sfruttato quasi mai l'occasione capitatami.
E' un pò come poter avere dei superpoteri per 10 minuti, finiti i quali mi dico "che cavolo, avrei potuto fare così invece che cosà, provare a osare di più ecc, magari adesso mi troverei qualche gradino più avanti e invece debbo ancora salirli senza avere più i superpoteri "
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