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Vecchio 18-06-2007, 23.35.54   #73
Shanti
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APERTURA, EMERGERE DI QUANTO STA RINCHIUSO

Prima del restauro dei Tarocchi di Marsiglia nella Torre si vedeva un riferimento alla Torre di Babele, e le interpretazioni più comuni parlavano di catastrofi, divorzi, terremoti, rovina, castigo dell’orgoglio.
Leggendo nella bibbia il passaggio in cui si parla della Torre di Babele ci si rende conto che il suo significato non è catastrofico, più che un castigo la distruzione della Torre è la soluzione di un problema: il diluvio è terminato da poco, il pianeta abbondantemente irrigato è divenuto fertile. Pochi esseri umani sono sopravvissuti e invece di disperdersi per coltivare i campi si riuniscono per costruire una torre che innalzandosi verso il cielo arrivi fino a Dio.
In un primo tempo questa costruzione intende essere un atto d’amore, il desiderio di conoscere Dio: Costui sapendo che è un progetto irrealizzabile non colpisce la torre con un fulmine, non fa cascare da essa nessuno dei suoi abitanti, ma crea soltanto la diversità delle lingue per separarli. Da un certo punto di vista è una benedizione più che un castigo: gli uomini ripartono alla conquista della terra e tornano a lavorarla.

Nelle varie versioni dei Tarocchi, la torre non aveva porta, il restauro ha permesso di trovare non solo la porta della torre ma anche i tre gradini iniziatici che conducono ad essa. Nelle antiche incisioni alchemiche e in alcuni documenti massonici è visibile questa torre con i gradini e una porta per accedervi, a volte in numero di tre, a volte di sette. L’iniziato deve accettare prima la nuova conoscenza, simbolo della creazione divina, poi deve saperla conservare e quindi lasciarla andare. È il momento in cui la porta verde, simbolo dell’eternità, adornata da una luna che simboleggia la ricettività totale, si apre e rivela l’interno della torre. A volte è stata paragonata all’athanor alchemico, il forno in cui la materia prima si trasforma in pietra filosofale.

La Torre , in francese La Maison Dieu, non è “la casa di Dio” ma “la Casa Dio”. i Tarocchi ci indicano chiaramente, con i mattoni color rosa carne, che questa torre è il nostro corpo e che racchiude la divinità. Il battente socchiuso lascia intravedere una luce gialla: il corpo è colmo della luce della Coscienza. I personaggi non stanno cadendo, anzi. Hanno i capelli gialli, simbolo della illuminazione, e con la mano sfiorano le piante verdi che crescono nel terreno. Sono a testa in giù, come l’Appeso dell’Arcano XII, perché guardano il mondo in modo nuovo. L’intelletto, la mente, guarda in faccia la natura. Uno dei personaggi tiene i piedi rivolti verso il cielo: i suoi passi lo conducono allo spirito.

I due diavoletti dell’Arcano XV si sono umanizzati e hanno compiuto l’ascesi. Le macchie gialle per terra si possono interpretare come offerte al tempio, pepite d’oro. I personaggi sono riemersi dalla caverna dell’inconscio per rendere omaggio alla terra con le loro offerte e aiutare la natura. Portano nel mondo la Coscienza, ne impregnano il terreno, grazie alla loro azione il paesaggio si tinge di tre colori: azzurro, arancione e verde scuro.

Dalla sommità della Torre fuoriesce o penetra al suo interno un’entità sfolgorante che è unita alla corona merlettata: non vi è distruzione ma trasformazione del potere materiale nella folgorazione spirituale. L’androgino diabolico dell’Arcano XV si è trasformato in una fiamma che si è innalzata seguendo tutta la colonna vertebrale e ha aperto il centro nervoso delle coronarie per spiccare il volo verso il cosmo. Questa entità presenta tutti i colori della terra (giallo, verde, rosso, azzurro, rosa carne), è un’assunzione. Vi si distingue una forma fetale che simboleggia il germe della nuova coscienza, l’apporto della razza umana all’espansione dell’universo. Si annuncia la creazione di un nuovo essere che si realizzerà nella Stella (Arcano XVII). Il terreno ricco di colori si unisce ai personaggi che escono dalla Torre, così come la fiammata si unisce alla corona.

La Torre con il numero XVI suggerisce l’unione come fa nella prima serie decimale l’Innamorato con il numero VI. Nella Torre suggerisce l’unione dell’anima con Dio: alleanza che produce gocce variopinte come concentrazioni di energia. Nei testi sacri indiani si dice che la conoscenza è come il latte, sbattendola dà origine a goccioline di grasso che galleggiano in superficie. Allo stesso modo, nella Torre queste gocce rosse, gialle, azzurre e verdi che aleggiano nell’aria esprimono la danza dell’allegria cosmica, come per dirci che le stelle ci sono alleate e aspettano il nostro risveglio per apportarci la loro energia.

Il messaggio principale dell’Arcano XVI potrebbe essere: smettiamo di cercare Dio in Cielo e troviamolo sulla Terra.
Shanti non è connesso