Discussione: Sono una bigotta!
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Vecchio 01-12-2011, 11.44.10   #48
diamantea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Beh, son cose connesse... la bigotta vorrebbe controllare. Possibilmente i pensieri altui, dato che non controlla i propri.
In ogni caso l'idea che mi son fatto è che questa tua difficoltà in realazione alla pornografia e annessi sia connessa alla questione che hai raccontato di quando eri ragazzina (faceva schifo però guardavate). Non integrata quell'esperienza (e annessi) vai in reazione... il meccanismo è lo stesso come per tutto.
Mi tolgo sto dente, stamattina il dolore fisso è sparito ma si è spostato nelle pareti addominali alte e non mi da pace.

Vivo in una cittadina di provincia e quando ero ragazzina si era nel passaggio generazionale, ma ancora si usava che i maschi insultavano le femmine per strada con epiteti e gesti volgari che facevano vergognare.
Dopo i dieci anni cominciai a cambiare nell'aspetto, mi preparavo a diventare signorina, come si usava dire. Così toccò anche a me sentirmi lanciare parole e gesti poco piacevoli. Il punto è che non capivo i riferimenti ma la percezione energetica del suo significato la ricevevo lo stesso. Avevo sensazioni sgradevoli a cui non sapevo dare spiegazioni razionali.
Finchè divevano "che bel c...lo che hai" passava, ma quando nominavano altre parti, seno, bocca, passava la sgradevolezza ma non il riferimento sessuale.
Quando entrai a contatto con quelle immagini si aprì un altro scenario. Ero già signorina, quindi avevo le mie pulsioni, la natura segue il suo corso, volente o nolente, ma cominciai a dare corpo, significato, a gesti, parole, allusioni. Quello che capii era che mi vedevano in quel modo, fare quelle cose che mi provocavano quelle percezioni sgradevoli, che già conoscevo tra l'altro senza conoscerne la provenienza, ma allo stesso tempo mi attiravano, l'istinto era quello. Iniziò la lotta interna, come conciliare le due cose che erano ora mescolate?
Certo negli anni ci lavorai, superai certi tabù, madre natura mi ha aiutata ma quello di cui soffro è la sovrapposizione di immagini, di sensazioni sgradevoli che arrivano all'improvviso, perchè l'altro mi suscita (o mi sembra così) se per caso sta pensando o desiderando qualcosa che tocca qualche nervo, e qui scattano la ritrosìa, il giudizio, la condanna: come ti permetti di desiderare questo che non ho controllato? non ti ho autorizzato? non hai avuto il mio permesso? non l'ho passato ai raggi X... non gli ho fatto una tac... da dove proviene? l'hai visto fare? o so sono io che originalmente ti suscito questa immagine? e come mai? Mi ami o mi vuoi solo per questo?
Ecco l'altra faccia di Giano, il sangue mi si gela all'istante.
L'altro si confonde naturalmente, se per caso e giustamente non rende nella prestazione, inizia l'accusa, il contro interrogatorio.

Da un lato vorrei cancellare tutto questo e reimbiancare lo sfondo, vorrei poter fare come desideravo io, scoprire senza vedere le cose degli altri, e non parlo solo di immagini P ma anche del desiderio di estranei che manifestano mentre mi guardano, perchè in quel momento non vedono la mia persona, la mia essenza, ma il mio corpo in un certo modo e questo mi fa imbestialire.

Voi potete chiedermi "ma tu non lo hai fatto mai?". Certo che l'ho fatto, ma stranamente la mia sfrontatezza nel guardare negli occhi la gente come solitamente faccio, davanti un uomo che mi piace veramente distolgo lo sguardo, non voglio investire con le mie immagini il malcapitato nel caso dovesse sentirsi invaso o autorizzato da quel che sto solo immaginando ma non ho intenzione di realizzare.
Ci sto attenta, come non piace a me penso non piaccia nemmeno all'altro. Guardata e desiderata si, ma non da tutte le menti.
Vorrei controllare, scegliere da chi si e da chi no, ma non posso certo farlo. Se oggi mi vesto in modo provocante ed esco in strada mi espongo al pubblico, non posso bacchettare chi non mi piace e accettare solo chi mi piace.
Ma a volte non basta coprirsi, mimetizzarsi sotto false spoglie, il temperamento sessuale di una persona si vede. Io lo vedo, distinguo le persone, le sento energeticamente.

Nel lavoro questa esperienza mi aiuta perchè mi regolo subito con chi ho da fare, so dove sta di casa chi mi sta davanti e riesco a cavarmela in situazioni sgradevoli anche se non mi riguardano direttamente. Non è la prima volta che vado da un utente a domicilio a dirgli di tenere le mani a posto con le mie assistenti. E la mia severità è molto convincente.

Da un altro lato vorrei rinnegare quella parte di me che prova piacere dalle stesse cose che mi fa schifo vederle fare agli altri. Allora anche io faccio schifo nella stessa situazione!
Ecco come la mente, il giudizio mi distrugge.

Allore è un cattivo imprinting, ha creato un conflitto che non trova ancora soluzione, non posso mica fare la guerra con il mondo intero, è più semplice fare pace con me stessa, smettere di giudicare, integrare l'esperienza.
Ma nel concreto come si fa? E' da anni che tento questa impresa titanica, quando penso di averla compiuta ecco che si ripresenta, basta un sogno a mandare in tilt il mio stomaco per giorni!
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"

Ultima modifica di diamantea : 01-12-2011 alle ore 11.48.45. Motivo: correzione errori
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