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Vecchio 06-09-2009, 15.13.00   #5
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Dei fatti posso solo dire ciò che hanno detto ai tg:
Un ragazzo di colore con un gruppo di amici entrano in un bar gestito da padre e figlio.
Fanno un pò di baraonda e approfittando del caos mettono le mani sulle confezioni esposte, cosa che si ripete all'ordine del giorno in quel bar in quella zona.
Il barista padre alza la voce, esce dal bancone e corre dietro a queti ragazzi (a quanto sembra poi solo uno ha fatto in tempo a prendere un pacchetto di biscotti)
Esce anche il figlio, che si arma con il bastone che serve a tirare giù la serranda, per aiutare il padre.
Il bastone presuppone certamente una intenzione non proprio pacifica, ma dall'altra parte ci sono 7 persone/ragazzi.
Secondo ciò che ho sentito ieri sembra che il padre/barista era accerchiato da 4 di questi ragazzi, il figlio/barista arriva e da un colpo ad uno di essi che disgraziatamente muore.

Più o meno questi i fatti, ripeto, secondo quello che hanno detto ai tg.

Ma ripeto anche che il mio discorso non verte sul fatto se sia giusto uccidere per un pacchetto di biscotti, ci mancherebbe.... quanto sul fatto che per evitare disgrazie del genere allo stato attuale un bar (ma anche uno che cammina per strada) dovrebbe solo che appendere un cartello: entrate e servitevi.

Se non erro i due sono stati condannati a 15 anni... il che francamente i un'era in cui un omicidio premeditato, tra condizionali, condoni e varie di solito non va oltre i 6/7 anni, mi pare troppo.

In ogni caso, il genitore del ragazzo morto (che ho visto chiedere con forza vendetta) ha il 50% (io dico di più ma va beh) della colpa, la società ha anche la sua colpa visto che politici e attricette hanno poliziotti e poliziotti di scorta e poi certi quartieri sono abbandonati... ma alla fine mi pare che paghino solo questi due baristi.
Beh, messa giù così già si può fare una riflessione. Direi che l'aggressione c'è stata eccome da parte dei ladri, non solo furto. Il loro comportamento mostra intenzioni bellicose, non è che sono filati via appena il barista s'è accorto, hanno invece tentato di approfittare del loro numero per fare i loro comodi comunque.
Quindi c'era anche reale pericolo per l'incolumità dei due baristi, e non vedo nulla di strano che uno si sia armato. E' un tentativo di pareggiare il divario.
Possiamo forse dire che ha colpito per difendere se stesso e familiare e non i biscotti secondo voi? Lo chiedo perchè credo sia parecchio importante.

Altra cosa che mi viene in mente è che la responsabilità della società, in questo caso, è evidente.
Se in quel posto ste cose sono all'ordine del giorno ci saranno state precedenti segnalazioni, precedenti casi, ma evidentemente nulla è cambiato... saranno stati anche esasperati.
Comodo condannare dopo... e fare qualcosa prima?

Poi c'è il padre del ragazzo... adesso si che ne parlo. Non si tratta infatti di una bravata di un ragazzino che s'è fregato le caramelle al supercoop per provare l'adrenalina, si tratta di qualcuno che agisce così abitualmente e in gruppo. Quindi è stato educato così... non solo: esiste una forte probabilità che il comportamento sia almeno in parte imitativo, proprio del padre. Non dico che l'ha ammazzato lui, ma mettiamola in un altro modo. Se il mio paese mi manda al fronte e mi becco un proiettile.. si ok, mi ha ammazzato il cecchino nemico, ma il mio paese quanto è colpevole per avermi mandato lì... magari dicendomi che è giusto?
Sicuramente se non avesse cercato di rubare e pure di fare il prepotente non si sarebbe preso la bastonata.

Con ciò tuttavia non sono ancora in grado di rispondere alla domanda iniziale, ossia dove è il limite della difesa personale. Ogni tanto penso che tutti dovrebbero avere cognizioni non superficiali di arti marziali o simili e quindi anche evolute e addestrate capacità di gestione e reazione, però sarebbe assurdo che questa fosse una risposta, dato che appunto ci viene detto che non occorre che ci difendiamo da soli. Che siamo al sicuro. Mentre è una dele più grosse balle che cercano di venderci... e questa è una delle dietrologie della condanna a mio avviso. Siamo più duri con chi si difende troppo che con chi aggredice per ribadire la non necessità della difesa... in realtà er nascondere l'inesistenza della stessa.

Vabbeh, altre parole in libertà, ci torno.
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