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Vecchio 15-10-2010, 20.58.10   #33
nikelise
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Nike, quello che vedo in te è che hai difficoltà ad immedesimarti nel femminile nel particolare frangente.
Io credo che ci sia anche un fatto di esperienza, nel senso che tu non hai mai fatto esperienza del subire una situazione simile, così ti viene difficile comprendere cosa si prova e perchè e come si reagisce.

Nella donna vedo una più facile immedisimazione nella reazione dell'uomo poichè la donna si sta mascolinizzando, cioè si sta trovando a fare l'esperienza al contrario, sta imparando a rifiutare come lo farebbe un uomo.
Impara a minimizzare, anche se di una cosa ha ancora paura: della forza fisica che non è facile da rifiutare e da contrastare. L'uomo è difficile da dominare fisicamente, e quando si sente rifiutato non sai mai come può reagire.

Davanti un uomo che mi dice che mi si raffredda il sedere, peggio se abbia usato un altro gergo, io penso che il tipo non ha molte inibizioni, non è di grande moralità, per cui potrebbe essere potenzialmente aggressivo.

Io sono abituata a ponderare il pericolo, sento a pelle se una situazione può volgere in negativo e da qui mi comporto di conseguenza, cercando soluzioni.
Molto dipende quindi dalle sensazioni che mi rimanda l'oggetto circa le sue intenzioni.
Una cosa certa è che se incontro un tipo senza molte inibizioni io ho paura e sto attenta a come rispondo per non provocarlo. Non avrei la forza fisica per difendermi e questo già mi rende vulnerabile, anche se ho imparato a far sentire l'energia dell'uomo che sta dietro il cespuglio come l'autostoppista o l'orco.
Le sensazioni che ne seguono sono di malessere profondo, per la mancanza di sensibilità verso la donna che è più indifesa costituzionalmente e psicologicamente.
Direi forse molto impropriamente che esiste un archetipo della paura della donna verso l'uomo.
La donna sa istintivamente che deve avere paura di un uomo desideroso.
Respingere un uomo con l'energia maschile mentre si prova paura è come uscire dalla tana allo sbaraglio senza sapere se si riuscirà a rientrarci nuovamente. Bisogna saperlo fare, e a volte non basta.

Nel vostro botta e risposta onestamente sento un'energia che mi disturba parecchio.
Non sento sensibilità da ambo le parti, ma solo energia maschile e questo mi far star male.
Avverto una svalutazione nel descrivere una situazione che ha generato paura sotto forma di gioco.

Sento il femminile in pericolo, mi sono immedesimata entrando in contatto con la mia antica paura che mi porta ad essere cauta, a valutare bene le mie reazioni per non mettermi in un pericolo da cui potrei non uscirne.

Probabilmente e' vero quello che dici pero' non e' detto che tu riesca sempre a riconoscere i limiti entro i quali questa paura e' giustificata .

Non solo ma qui , se interpreto , io dovrei dar corpo ad un paradosso , cioe' ad un'aggressione che non respinge la donna ma che la soggioga ancora di piu' .

E' a questo che devi dare una spiegazione, e' questo che a me in quanto uomo sorprende .
Voglio dire che e' facile se riesci a prendere e ad andartene ma qui si parla dell'opposto cioe' di chi e' aggredita , per modo di dire , ma e' costretta da forze diverse da quelle della paura a restare .
Una specie di sindrome di Stoccolma , sai cos'e' no ?
E' il caso di una donna che a Stoccolma venne presa ostaggio da un rapinatore di banca che la minacciava di morte e nonostante questo o forse proprio per questo si innamoro' del rapitore .

Non mi sembra molto lontana questa ipotesi da quello di cui si sta discutendo .

Come lo spieghi questo ?

Ultima modifica di nikelise : 15-10-2010 alle ore 21.45.44.
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