Discussione: La provocazione
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Vecchio 28-09-2007, 17.10.09   #25
Sole
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
quindi la soluzione sarebbe la chiusura e una buona e sana, se è possibile che sia così, indifferenza?

cioè in pratica non reagisco alle provocazioni non tanto perchè ho capito che sono provocazioni ma perchè mi sono messo i tappi alle orecchie?
uhm
mi sa che continuerò a magiare piatti freddi per tutta la vita........
No, aspetta non si parla di indifferenza ma di scoperta verso se stessi. Se sei indifferente all'altro ti metti una bella corazza e via. Non serve a nessuno.
Quel che si diceva e di capire fin dove arriva la nostra tolleranza. Se alzo 100 kg e pretendo di fare uno super sforzo e tirarne su 200 mi rompo la schiena. Ma se so che la mia tolleranza è 100 proverò ad allenarmi per i 110, dicendo quel "no" che racontava Red, quando sento che è troppo. Se sento un fastidio cerco di capire da dove viene e poi fare quello che io scelgo davvero per me stessa. Fare quello che voglio. Sembra fuori tema la cosa ma entrare in se stessi e non disperdere negli altri è fndamentale.
Non so dove hai visto un discorso di indifferenza, ma pensa che paradossalmente quello che sembra un chiudersi in realtà è un aprirsi a se stessi, cosa che implica l'apertura al tutto, graduale certo. Se non conosco i miei limiti, le mie paure, i miei condizionamenti ecc ecc sono chiuso, se comincio a conoscerli mi apro a me stesso. Più conosco un ambiente (il mio interiore) e più ne ho il controllo a quel punto posso giocare che nessuno può invadere qualcosa che è sotto il mio controllo per cui apro la mia casa. Certo è graduale e sicuramente qualcosa di chiuso deve pur restare, ma per esperienza chiudere è paura e la paura crea canali per altro.
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