Discussione: Aspettative
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Vecchio 01-09-2005, 10.58.56   #4
Kael
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Gią la parola stessa denota la passivitą dell'azione: aspettare.
Aspettare cosa?
Aspettare che gli altri facciano come noi vogliamo?

Non conosco l'etimologia della parola, ma credo rimandi all'idea di "aspettare ad avere un certo tipo di vissuto interiore/sentimento" che potrą essere buono se le cose vanno come vogliamo noi, e cattivo se non vanno come vogliamo noi. Fintanto che non succede nulla, si aspetta.

L'esatto contrario di un atteggiamento che dovrebbe invece porci al di sopra delle cose, liberandocene in una certa misura, e diventando indipendenti. Ma se i miei stati emotivi interni dipendono dagli avvenimenti esterni, come faccio a dire di essere davvero libero?
E' il 'fuori' che deve condizionare il 'dentro', o dovrebbe casomai essere il contrario?

Come dice Ray, se sono in grado di accettare la realtą per quello che č, non ho bisogno di aspettare un ipotetico cambiamento, poichč la mia condizione č gią un sentimento di accettazione incondizionata verso tutti/o.
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