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Vecchio 31-08-2008, 14.48.28   #3
Sole
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Prima di rispondere vorrei capire cosa intendi per pensiero attivo Sole.
Intendi un pensiero "vero" al posto di quello automatico a cui siamo abituati? Se è così, mi trovo d'accordo con te, anche se per come la vedo io non tutti sono in grado di stimolare altri attraverso un linguaggio ermetico. Anche per il discorso che stiamo vedendo sulla semplicità, credo che il primo passo dovrebbe essere quello di riuscire a spiegarsi in maniera semplice prima di poter usare un linguaggio ermetico che racchiude in sè in poche parole moltissimi significiati su molti piani differenti.. Perchè il rischio altrimenti secondo me è quello di troncare frasi senza che possano essere comprensibili se non da chi le scrive (che sa nella sua mente cosa intende..)
Per cui prima di poter avere la proprietà di un linguaggio ermetico e di potersi esprimere in quel modo ci vuole credo molto tempo e la comprensione di moltissime cose..

Per il discorso invece dello sforzo sono perfettamente d'accordo con te.. se si ha la fortuna di essere a contatto con chi stimola in quel modo, e si è disposti a fare un po' di fatica credo proprio che sia un ottimo modo per "aprire" la mente a nuove cose... i piani di interpretazione anche secondo me sono tantissimi, ma ognuno puo' leggere quel che riesce in un certo momento, e con il passare del tempo puo' trovare altre sfumature, altri significati che di primo impatto sfuggono..
Ti quoto in toto e mi hai fatto anche ridere sul "mi capisco da solo" che lo facciamo tutti alla fin fine quando abbiamo paura di dire troppo o di dire cose sbagliate ci "ermetizziamo"... succede no? Con la differenza che l'ermetico timoroso è chiuso completamente e complesso mentre il vero Ermetico è aperto e emana semplicità. Si ce la vedo anche io la connessione con la semplicità.

Son d'accordo su chi può usare un linguaggio ermetico, che è proprio quello della comprensione e del saperla donare a chi sappia/vuole/possa accoglierla, una definizione un pò romantica forse porò da l'idea di un Ermete.
Sul pensiero attivo anche io ho quell'idea di base e cioè che sia una concentrazione mirata su un argomento, attivo secondo me sta a sostituire volontà o mira. Per cui è automatico dove la mia volontà è debole o nulla e va da se in dispersioni e cavolate, diventa attivo quando dall'alto la mia volontà decide e coordina l'attenzione e la concentrazione su un argomento per scoprirne il senso sempre più profondamente.
Si pongono due questioni. La prima è che essendo una concentrazione e un'attenzione implica un caricamento energetico alla base e la seconda che questo caricare energia deve essere allenato.
L'ermetismo insegna i precetti e serve ad aprire la mente verso nuove scoperte attraverso le porte che lascia aperte ma senza un allenamento ad un pensiero volontario su tale cosa non c'è storia. Ci vuole una forza che sorregga il tutto.

L'importanza di imparare a concentrarsi assume sempre aspetti più profondi.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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