Discussione: Comunicazione Reale
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Vecchio 06-11-2007, 12.37.12   #12
Uno
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Quindi, essendoci un destinatario del messaggio, l'altro va tenuto in considerazione eccome. Anzi è proprio l'altro che coopera al fatto che il messaggio che devo comunicare esista. L'esitenza dell'utente, dei parenti e della comunità di religiosi fa nascere l'esigenza comunicativa. E questa esigenza comprende le relative modalità, che variano al variare di costoro.

In considerazione nella scelta del veicolo più adatto, punto
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L'errore sta nel considerarli due volte. L'altro esiste, ciò fa si che io voglia comunicare, lo considero, scelgo il mezzo e la forma adatta (il modo migliore che io riesco a trovare) e uso tutta la mia forza comunicativa.
Poi se l'altro ritiene di continuare la comunicazione mi regolerò di conseguenza e questo continuare può riferirsi alla sua incomprensione. Egli tuttavia può non comprendere e continuare a non voler comprendere.

L'errore principale sta nel voler comunicare dati che non si possiedono invece che concentrarsi su quelli che si possiedono, se da quelli che si possiedono nasce l'analogia che mi permette di passare ad altri prima sconosciuti va bene, ma partire da quelli sconosciuti falsa tutto... è come mettere un tetto senza fondamenta
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Mi piacerebbe approfondire quel "modo migliore e migliori mezzi che ho". Da come la metti quindi anche la comunicazione reale è relativa. Ovvero dipende dai miei mezzi e dai modi di cui sono capace, ma se uso essi al massimo è sempre comunicazione reale, anche se, per dire, la comuniczione reale di un altro può risultare migliore o peggiore.
Se è così aggiusto i termini nel mio cervellino... prima chiamavo la comunicazione reale semplicemente comunicazione e l'altra finta comunicazione, parlare da soli, viaggiare in parallelo eccetera...
Inoltre la relatività della comunicazione reale fa si che, più comunico al massimo delle mie possibilità più esse cresceranno.

Il che però pone un'altra questione. E' possibile che, per ignota interferenza dell'ego di cui sopra, il massimo relativo di qualcuno in un dato momento sia comunicazione non reale. Questo mi è difficile da integrare nel discorso...
In un certo senso è una questione di resistenza anche qui più che di interferenza dell'ego, se fosse solo interferenza (questo vale un pò in tutto) basterebbe essere solo semplici, invece c'è povertà e semplicità che sono due cose diverse... che coincidono spesso ma messe così sono insufficienti... serve ricchezza semplice per fare tutto al meglio (questo pezzo non so se si capisce)
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