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Vecchio 18-01-2009, 11.26.18   #14
filoumenanike
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
C'è un bottone "cerca" in alto vicino a "nuovi messaggi" e ti permette di trovare i tread secondo dei parametri. Ne esiste uno che si intitola proprio "anima" ma anche in altri ne parlavamo.

Non mi pare che qui si voglia discutere di cosa resta dopo la morte fisica, se e quando resta qualcosa. Mi pare si voglia discutere di cosa ci può dare la sensazione di un tentativo di comunicazione. Mi rendo conto che le due cose sembrano andare a braccetto, se non stabiliamo cosa resta, quando e se resta e quali sono le sue caratteristiche e capacità, ci pare di non potere dare alcun senso a quelle sensazioni.

Il fatto è che è ancora più complicata di così la questione. Ovvero il soo fatto di avere la sensazione che ci sia qualcosa di esterno a noi che vuole comunicare non significa che c'è, ma neanche che non c'è. Per questo separerei i discorsi.

Come dicevo sopra, molto spesso, per non dire quasi sempre, la sensazione è data non da qualcosa di esterno (che comunque non sto qui dicendo che non esiste del tutto la possibilità) ma da qualcosa di interno, parte di noi e non di altri.

Un altro discorso molto interessante che ti consiglio di seguire e che abbiamo fatto non tantissimo tempo fa, riguarda le proiezioni psicologiche e la conformazione della psiche.
Esistono parti di noi che simbolicamente ci raffiguriamo con altre individualità a noi esterne. Questo avviene perchè proiettiamo ruoli, funzioni, per dirla in modo molto sommario. E così ecco che la mamma o il papà o il figlio o il marito o quel che è, oltre ad essere un qualcuno di esterno, è anche un qualcuno interno, che ha una funzione per noi, un significato... una parte di noi si riveste di lui/lei.

Quando la persona esterna muore, giocoforza la situazione psichica interna si modifica. Spesso queste modifiche in atto generano, tra le altre cose, le sensazioni di cui parli. Sono, detto per inciso, ottimi spunti per conoscersi meglio.

Faccio un esempio banale, solo per dare un'idea. Mettiamo che io non sono cresciuto del tutto e, anche se adulto, proietto ancora nel padre una certa funzione regolatrice, ne sono ancora in parte dipendente.
Alla sua morte, l'inconscio potrebbe, diciamo così, cogliere l'occasione per comunicarmi la situazione e la necessità che le cose cambino. Inoltre, dato che stanno già cambiando perchè io dovrò comunque riadattare la mia vita all'assenza del padre, mi si suggerisce anche le migliori modalità con cui modificare la situazione. E, per esempio, potrei sognarmi mio padre che mi dice che è felice e che vuole che io me la cavi da solo da adesso in poi e che ha fiducia piena che ce la posso fare. Mentre io ero infelice o disperato sia perchè non c'è più ma anche proprio perchè non avrei potuto più "usarlo" per quelle cose a cui mi appoggiavo a lui.

E' solo un esempio ed è costruito anche maluccio, ma ripeto serve a dare un'idea. Poi il tutto non toglie l'altro discorso su qualcosa di esterno... potrebbero coesistere, ma appunto se la persona smette di esistere sarebbe da capire cosa resta, se resta qualcosa, e che possibiità ha di caso in caso.
ti ringrazio per tutto ciò che hai scritto, alcune cose mi sono di aiuto, il fatto che comunque esistono dei meccanismi di difesa dell'inconscio che si manifestano con sogni quasi reali, tali da farci adattare alla nuova realtà...
per il resto su quel qualcosa di esterno che accade, spesso non per volontà nostra, vedrò di essere più lucida in seguito
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