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Vecchio 01-06-2006, 12.43.13   #2
Umberto
Gli/le piace l'aria
 
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Predefinito

6)Il naturopata come educatore

Un obiettivo primario della naturopatia è quello di “educare” la persona ponendo l'accento sulle responsabilita' verso il proprio benessere.





L'approccio Funzionale nella Naturopatia


Aspetti teoretici


1)La filosofia della funzione nel contesto naturopatico


Nel definire il termine “funzione , la maggior parte dei dizionari indica “lo scopo per il quale qualcosa è ideato o esiste”. Tale definizione ci porta a considerare l'idea di funzione nella categoria concettuale di “scopo” o “progetto” , inoltre ci suggerisce che non possiamo comprendere la funzione di una persona senza comprendere nel contempo lo scopo.

L'enfasi posta dall'approccio funzionale sullo scopo e sul progetto è strettamente collegata al riconoscimento di una forza vitale.
Quando i naturopati riconoscono lo scopo e il progetto negli accadimenti fisiologici , essi stanno riconoscendo che la funzione dell'organismo viene guidata da una serie di principi.
Lo scopo e il progetto della naturopatia funzionale , di conseguenza , sono improntate allo spirito del vitalismo; inseguire tale possibilita' di comprensione è essenziale per un approccio funzionale.

2)L'approccio funzione e l'olismo in naturopatia

Parte / tutto

Piuttosto che concentare l'attenzione sulla malattia o su parti specifiche del corpo , la naturopatia prende in considerazione l'intera persona e il modo in cui interagisce con il suo ambiente.
Sottolinea quindi il collegamento tra il corpo , mente e spirito.
La naturopatia si basa sulle leggi della natura per le quali un insieme è formato da parti tra loro interdipendenti.
La terra , infatti è formata di vari sistemi come aria , terra , acqua , piante e animali.
Perchè la vita si mantenga , i vari sistemi non possono essere divisi , dal momento che cio' che accade ad uno influisce anche sugli altri. Nello stesso modo , un individuo è un insieme formato da parti fra loro interdipendenti : la parte fisica , mentale , emotiva e spirituale.
Di conseguenza , se una di esse non funziona al meglio , influira' su tutte le parti di tale persona. A sua volta , l'individuo nella sua totalita' , incluse tutte le sue parti , interagisce costantemente con l'ambiente circostante.
Poiché il concetto di funzione sottintende una ragione per l'esistenza di una cosa o per la presenza nell'universo , richiede anche di essere olistici e di prendere in considerazione l'holon che nell'antica filosofia greca significava sia “universo” sia “organismo”: il concetto di insieme diventa necessario per comprendere la funzione.

Il concetto di funzione necessita di un punto di vista su “parte” e “insieme” che sia alquanto differente dall'immagine di un puzzle i cui pezzi possono essere riuniti e incollati per ristabilire l'insieme da cui si erano originati. In questo esempio , le parti hanno un collegamento visibile con l'insieme , ma di per sé sono una serie diversa di pezzi di varie forme e dimensioni che non assomgliano in alcun modo all'insieme da cui provengono.
Da un punto di vista funzionale , invece di un puzzle , proponiamo l'idea di un ologramma.
Quando un ologramma si infrange , non si disperde in tanti pezzi di forme e dimensioni differenti che da soli non ricordano l'originale: al contrario , si divide in singole parti ognuna delle quali contiene l'ologramma completo e originale.
Da un punto di vista naturopatico , questa immagine implica che non si assegnano funzioni parziali a parti del corpo o sistemi anatomicamente distinti e che si considerano tutte parti , in quanto in esse
è racchiuso l'ologramma originale , ossia la potenzialita' dell'intero organismo.

Interno/esterno


Il dibattito classico natura/cultura , ereditarieta'/ambiente e genetica/esperienza è importante per un approccio al benessere centrato sulla persona.

Nel riconoscere che la funzione necessita di uno scopo , di un obiettivo verso cui dirigere l'attivita' , riconosciamo nel contempo che la funzione necessita di un potenziale , di un obiettivo che è possibile raggiungere : senza potenzialita' non vi è funzione.

Nell'approccio funzionale , non vi è questione piu' critica di quella di tale potenzialita' e della sua “posizione”. Fino a che punto tale potenziale è dentro di noi , dentro le nostre cellule , nei nostri pensieri , nei nostri geni? In che modo gli eventi esterni sono colegati ad esso?

La biologia molecolare ci insegna che non esiste un interno intoccabile. Le nostre esperienze esterne , inclusa l'alimentazione , modificano continuamente l'espressivita' dei nostri geni. Il controllo dell'espressivita' genetica è assolutamente criptato: i geni possiedono siti e legami e sequenze che ne modificano l'spressivita'.
E' stato dimostrato che diversi componenti nutrizionali modificano tale espressivita' , compresi gli acidi linoleico , gli isoflavoni , la quercetina , l'acido ellagico , la vitamina A e la vitamina B6.
La potenzialita' è sempre presente anche quando il quoziente intellettivo suggerisce altrimenti.
Anche nella nostra essenza genetica siamo sempre comunque al di fuori di noi stessi , collegati attraverso il nostro potenziale.
Umberto non è connesso