Discussione: Beppe Grillo
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Vecchio 27-04-2008, 23.12.50   #12
Ray
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Di tutta risposta che a parer mio ripeto, non lo è stata o se per altri lo è stata, forse, è stata poco esaustiva, ha detto citando Einaudi Presidente della Repubblica ( la parte che ha detto lui è quella in neretto ma riporto il contesto in cui Einaudi esprimeva il suo pensiero, riferendosi all'Ordine di cui faceva parte mi pare ): " « Idea da pedanti, da falsi professori, da giornalisti mancati, da gente vogliosa di impedire agli altri di pensare con la propria testa. L'albo è un comico non senso, è immorale perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero »; e ancora: «È come se, per scrivere poesie, ci si dovesse iscrivere all'ordine dei poeti».
Condivisibile, secondo me sino ad un certo punto, nel senso che va bene una sistemazione dell'Ordine, come di altri Ordini anche, ma una cancellazione sia di uno o sia di tutti, oggi, sarebbe più dannosa che altro.
Anche se forse si potrebbe parlare altrove della questione albi professionali - qui rischiamo di andare ot - faccio notare che la rosposta è demagogica e, come tale, fuoriviante e atta a provocare una reazione emotiva in chi la sente che distolga dal centro del problema e dalla domanda.

Non serve essere iscritti all'albo dei giornalisti per scrivere un articolo o, ancor meglio, per esperimere liberamente il proprio pensiero. Serve essere iscritti se si vuole fare di ciò il proprio mestiere riconosciuto ed esercitarlo in una condizione corrispondente, come una testata giornalistica.
Così come - è evidente - per scrivere poesie non serve essere iscirtti ad alcunchè, nè appartenere, per esempio, ad alcun movimento poetico. Tuttavia, se si volesse esser chiamati poeti, scriverlo sulla porta dello studio o simili, perchè questo determini una differenza sociale con i non poeti (frequenza con successo di un'ipotetica scuola per poeti, conoscenza e rispetto di ipotetici parametri per produrre determinate costruzioni chiamate "poesie" e quant'altro occorresse a vendere quelle poesie anche a chi di poesia capisce poco ma gli interessa il contenuto, come la maggior parte dei lettori di notizie) allora il discorso cambierebbe e non sarebbe così assurdo un "albo dei poeti" o simile corrispondente.

Poi, che l'albo dei giornalisti italiani dovrebbe rispondere dell'attuale condizione del giornalismo in italia è tutta un'altra storia, che andrebbe ripensato in modo da, perlomeno, riequilibrare verso i doveri e le responsabilità e avverso i privilegi è anche questa un'altra storia... molte altre sono altre storie, ma questo appunto è un altro argomento.

Personalmente sono quasi sempre contrario all'eliminazione di qualcosa, leggi o istituzioni, senza che vi sia sostituzione o correzione. Concordo invece per l'eliminazione del sovvenzionamento o almeno per una sua limitazione nel tempo (per dire... una testata può avere necessità per un anno o due, e questo può voler dire, per il pubblico, avere a disposizione più campane, ma poi se non campa da sola allora forse non c'è interesse).

Per il grillone che dire? All'inizio ho avuto l'impressione che fosse utile.. il solo dire a voce alta che i politici sono nostri dipendenti e non i nostri capi (dovrebbe essere così ma non è) ha smosso qualcosa dentro un po' di gente. Purtroppo ho l'impressione che, dopo aver smosso, invece di usare bene quel qualcosa, se lo sia pappato.
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