Discussione: Divinita' e Daimon
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Vecchio 03-05-2011, 22.46.06   #109
diamantea
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
ed e' il simbolo perfetto della duplicita' non integrata , della duplcita' nel contrasto che genera follia .
Dioniso nasce dall'unione di un dio e di una mortale, un mescolamento che deve esistere forse per meglio farci capire e annunciare la duplice natura dell'uomo, quella divina e quella terrena, mortale, come Cristo. Far vedere all'uomo che fondersi, unirsi con il divino non č impossibile anche se con Dioniso vediamo l'aspetto ombra di Cristo, forse la prova della natura ferina dell'uomo mortale da cui si deve elevare, fare una scelta.
La serpe che lo rappresenta č simbolo di vita/morte, č ambigua, natura duplice come Dioniso. Fu sempre la serpe che induce Dioniso ad assaggiare l'uva, come la mela ad Eva.
Dioniso fa della sua infanzia difficile il pretesto e la giustificazione della sua licenziositą, cosa che vediamo anche nella mente di molte persone perpetrare in nome di un'infanzia difficile.
Egli inganna se stesso illudendo i soggetti pił deboli con facili cambiamenti, miglioramenti della condizione di vita, portandoli alla rovina.
Tuttavia rappresenta anche quella minoranza sociale che verrebbe sommersa dalle classi dominanti se non andasse verso certi eccessi senza tanti freni inibitori a sconvolgere le coscienze sopite.

Citazione:
...E' una parte ineliminabile di noi a dispetto del distacco cioe' della lontananza che e' un concetto apollineo .
Alla fine delle sue tante lotte contro l'ipocrisia, la falsitą, perņ Dioniso esce sconfitto in quanto viene accolto nell'Olimpo tornando ad essere religioso, smette di lottare, di seminare vendetta e follia, si ricongiunge alla parte divina dopo aver a lungo rivendicato e perpetrato la sua natura ferina. Viene accettato dagli dei perchč fa assaggiare il vino, la bevanda destinata ai mortali che piace molto agli dei, quindi il divino che prende qualcosa del mortale.

Forse la follia č generata da questo stare in bilico, in questa soglia senza essere nč totalmente divini nč totalmente mortali ma voler essere ora l'uno ora l'altro, divini attraverso l'uso della trance, mortali con la natura ferina attraverso i riti sacrificali, due opposti estremi che non rispecchiano comunque la vera natura nč del divino nč del mortale...
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