Discussione: sul fumo
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 01-05-2009, 12.41.54   #107
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Volendo approfondire (temo il farlo, non vorrei che Cento ricominci a fumare ) dovremmo stabilire cosa intendiamo per tossicodipendenza.

Generalmente pensiamo che sia una qualche sostanza che ci altera chimicamente in modo tale da indurci appunto dipendenza.
Ma se, parafrasando un aneddoto di Yogananda, iniziassi tutti i giorni a bere un'aranciata e il mio corpo ci si abituasse, come la potremmo definire?
Allargo perchè l'aneddoto non credo che sia chiaro nella reale portata che ha: possiamo dire di essere dipendenti dall'acqua?
Si, penso che nessuno obietterà, anche se possiamo convenire che è una dipendenza fisiologica e che non è necessario perderla, almeno per una vita normale.
Analizziamo questa dipendenza naturale, sappiamo tutti che basta sapere di essere in una situazione in cui l'acqua scarseggia o è assente, per avere immediatamente sete. Di più, sappiamo che se beviamo poco il corpo toglie acqua dall'apparato digerente e ci rende stitici, etc...
Perchè gli stessi meccanismi non dovrebbero essere presenti anche per dipendenze non naturali e/o necessarie? L'aranciata "di Yogananda" funziona alla stessa maniera, il corpo si abitua e se non la riceve, necessaria o non necessaria, dannosa o no, la pretende ed instaura tutti i meccanismi utili a farci credere/capire che è necessaria: per esempio sete, arsura etc...
Quello che voglio dire, controcorrente, che non è una sostanza in particolare che rende dipendenti, ma la ripetizione incosciente del gesto. Una volta che questo si è radicato, occorre un opposto gesto che per forza di cose difficilmente può essere incosciente al pari di quello che radica.
Un albero si radica senza interventi esterni, si sradica solo con forze esterne (bufere, intervento animale o umano etc..). La forza esterna nel caso umano deve comunque passare per la personalità umana.

Quindi ricordatevi che non è peggio chi si droga da chi fuma, da chi non può stare senza mangiare una merendina alle 10 o da chi non esce di casa se non ha determinati colori indosso etc... Cambia solo la portata che queste dipendenze hanno sulla sua psiche e sulla società. Il drogato o l'ubriaco perdono il controllo e possono essere dannosi per la società, chi non può fare a meno della tazzina di caffè no... ma in senso letterale non definirei la seconda non tossico-dipendenza, è comunque un'immisione tossica.
Tossica nel senso più antico, cioè che toglie la vita goccia a goccia seppur in misure diverse. Qualcuno potrebbe obiettare che un'aranciata non può essere tossica, ma ci sono due chiavi di lettura per affermare questo:
Se consideriamo la vita corporea finita e limitata, ogni gesto ne consuma una piccola parte, un gesto obbligatorio (per la dipendenza) ne consuma una parte considerevole.
Seconda chiave, che integra la prima, se un gesto dipendente mi impedisce di farne altri, mi sta togliendo vita cosciente, consapevole.

Post lungo, da mettere in ordine, ma spero abbastanza comprensibile.
In ogni caso alcuni di questi argomenti intendo riprenderli in altra forma
Uno non è connesso