Discussione: L'indignazione morale
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Vecchio 23-10-2008, 13.29.35   #8
jezebelius
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
L'indignazione morale è invidia con l'aureola.

Herbert George Wells
Si, ma cosa è l'indignazione? Cosa induce ad indignarsi di fronte ad un fatto o un comportamento?
Me lo stavo chiedendo perchè talvolta capita di indignarsi di fronte, appunto, ad un circostanza ma altre volte no.
Nell'indignazione, insomma, c'è una specie di rigetto ossia una cosa, un fatto, non sono degni e quindi non li si accetta.
Degnare allora è un dare questo o quello. Si dice " degnare di attenzione" cioè dare - e quindi fare in modo di ricevere - attenzione; un'attenzione reciproca probabilmente.
Tutto quello che identifichiamo come degno, per questo, è meritevole da parte nostra. Al contrario, qualcosa di indegno è da rigettare.
Se faccio l'analogia con qualcosa che posseggo, che fa parte di me, e dunque la rigetto, quel qualcosa che non mi piace ( piacerebbe ) mostrare, mi dice - o vorrebbe dirmi - che c'è una certa congruenza con quello che diceva Red.
Ma qui, però, parla di indignazione, si, ma " morale" per cui credo che ci sia da fare una differenza almeno di " piano": morale ed etica.
Se non erro si pigliava questa differenza introdotta qualche tempo fa da Ray.
Se la morale è relativa al costume, all'abitudine, nella società potrà sembrarmi indegno, ad esempio, il comportamento di Tizio che nel suo paese, giacchè è costume, sposa una bambina o Caio che prende tante mogli quante noi, qui in occidente per ovvii motivi, non possiamo prendere.
A sto punto, dal nostro punto di vista, è da rigettare sia l'uno che l'altro. Idem farà il Tizio o il Caio una volta venuto a conoscenza delle " nostre " limitazioni, per l'appunto, di costume.

Ora cosa è che si muove dentro me? Perchè mi indigno?
Forse perchè " sotto sotto" c'è qualcosa.
Il gusto per l'alternativo ad esempio - prendere tante mogli è qualcosa che va al di la del nostro costume - ossia, forse, invidiare ciò che non si ha con la scusante - direi meglio giustificazione per se stessi o di chi è il soggetto che prova - di un atteggiamento riprovevole. Un andare contro una regola dal nostro punto di vista. Regola ormai radicata ma non a tal punto da non far provare nulla...
L'indignarsi allora potrebbe essere anche essere visto come " movimento" interiore...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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