Discussione: sfida all'ultimo pesce
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Vecchio 20-08-2008, 00.40.46   #1
dafne
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Predefinito sfida all'ultimo pesce

Ne ho combinata una delle mie

I bambini sono via dieci giorni con il padre e io che faccio? mi rilasso? Mi riposo, mi godo il silenzio? ..Ni

Da parecchio tempo desidero trasformare la loro cameretta in una sorta di acquario, non allagando i pavimenti eh ma disegnando pesciolini colorati su tutte le pareti.
Mai fatto.
Troppo laborioso, difficile, e lungo.

Ecco, negli ultimi tempi qualcosa è cambiato anche nelle mie mani, disegno un pò meglio, riesco a concentrarmi di più.

Che m'invento quindi?
Dar corpo a questo desiderio, le pareti dovevano essere imbiancate, i bimbi partono, ci metto due giorni per decidere (eh trooooooppo fatico decidere ) e parto con i disegni.

Lentezza bradipo

Ci ho messo quasi una settimana per disegnarli, la cosa che mi ha colpito di più è l'immenso sforzo che dovevo fare continuamente per restare concentrata, per non stufarmi e mollare tutto.

Pensavo fosse un problema di vista,oltre al fatto che non sono abituata a disegnare così tanto, cose nuove (pesci appunto) per di più su un muro...

Ecco invece ieri finalmente finisco, il risultato finale, a disegno, mi soddisfa molto e mi soddisfa ancor di più l'essere riuscita a portarlo a termine.
Poi familiari carini che non mancano di farsi scivolare la solita frase "speriamo che non sia un altro dei tuoi soliti incompiuti"
La cosa mi fà arrabbiare un pò, si è vero, manca tutto il colore (e i pupi tornano sabato..mamma che ansia...) ma potevano non dirlo..e..

Ecco, mi è capitato di pensare una cosa, forse è una sciocchezza ma è possibile che buona parte della fatica che ho fatto disegnando, oltre che per superare la mia abituale inerzia (alias pigrizia) fosse una sorta di lotta inconscia col pensiero "non ce la farò mai" "è una sciocchezza" "non arriverò mai alla fine" ecc ecc ecc?
Voglio dire, la storia delle antine, e dei lavori mai finiti (e adesso che vedo dei punti che non metto mai alla fine delle frasi..), è un vestito che porto da sempre per i miei, può essere che in qualche modo inconsapevolmente io lo senta mio e quindi abbia dovuto consumare energia extra allo sforzo di disegnare per combattere l'abitudine di mollare, ci stà?

Anche adesso, guardo le pareti da colorare e mi vien l'ansia perchè ho poco tempo, perchè chissà quante cose avrei potuto fare invece di chiudermi in camera (però l'ho scelto, questo fà un abisso di differenza ) ,,insomma, la mia mente (credo) continua a inviarmi segnali di invito a mollar lì tutto ma io persevero.
Spero di farcela e rifiuto anche il pensiero di finire per ripicca a quello che mi han detto i miei.
L'ho fatto e lo faccio per me, niente bugie, non è neanche per i bimbi, anche se penso che gli piacerà...
Devo dire che la soddisfazione di iniziare, faticare e, finalmente, veder concluso un lavoro mi piace.
E se poi non piacerà agli altri pazienza, a me se non altro stà regalando momenti di grande serenità durante e di soddisfazione alla fine.

Però ecco, volevo capire se quella fatica immensa provata nel disegnare, nel rimanere concentrata poteva essere oltre alla non-abitudine allo sforzo ( ) anche lo sforzo di tener sotto controllo un vecchio meccanismo.

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