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Vecchio 11-07-2008, 10.39.48   #6
Uno
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
In ogni caso persino lo stesso percorso esoterico spirituale a volte, mi lascia dei dubbi sulla completezza del percorso.
E' vero e valido strumento utile di analisi e autoconoscenza interiore, ma a volte sembra troppo razionale, e manca quel lato devozionale che invece è presente nelle religioni "classiche" e che possono invece aprire le porte della Fede proprio perchè la ragione è messa in secondo piano.
L'esoterismo non è solo ragione come le religioni classiche non sono solo fede, sono semplicemente (e troppo sinteticamente) due approcci iniziali da due punti di vista diversi ma che se non arrivano ad integrare i due lati rimangono incompleti.


Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Anche solo percorrere una via senza esserci arrivato in fondo ti consente di capire che ci sono altri percorsi ,
che ci sono strade diverse che rispondono alle medesime esigenze di partenza.
In altre parole se conoscere una via fino in fondo ti consente di conoscere le altre vie , lo stesso deve valere ,mutatis mutandis , per una via percorsa a meta' : dovresti poter conoscere o intuire altre vie pur solo a meta'.

Si è vero ma il pericolo che sopra cercavo di iniziare a prendere in considerazione è che si conosce metà di tutto e non ci si concentra sul continuare a conoscere l'altra metà (utilizzando la parola metà per comodità, se usassimo le percentuali renderebbe meglio), ci si trastulla sulla forma diversa di quella metà (diciamo 5-10% nella maggior parte dei casi da me visti) credendo di aumentare la conoscenza, mentre in realtà si sta vendendo (spesso cercando) solo ciò che per circostanza già si conosce.
Quote:

Quanto all'esperienza io direi che sicuramente si puo' imparare da questa ma l'apprendimento che ne deriva e' '' grezzo '' , poco cosciente e per questo difficilmente puo' essere applicato al di fuori dall'esperienza vissuta , ad altre esperienze, difficilmente se ne puo' cogliere la reale portata.
E' necessario allora lo studio della nozione , del concetto che deriva da quell'esperienza e questo sapere non lo si puo' creare da soli bisogna necessariamente far riferimento ad altri piu' bravi che hanno gia' detto e/o scritto sul punto.
Allo stesso modo la sola lettura e' conoscenza sterile ,vuota parola perche' non puo essere calata in un reale che non e' stato vissuto.
Tante volte parlando con qualcuno ti accorgi che quello che dici e' compreso ma e' patrimonio solo ''inconscio '' dell'altro manca la valutazione della portata, del valore pieno della cosa detta .
Quello che mi pare di poter dire comunque e' che il migliore percorso di conoscenza se non l'unico e' quello che va dal particolare al generale , dall'esperienza alla sua astrazione e teorizzazione.
Necessita quindi prima vivere e poi studiare il vissuto.
Questo a me pare.
.
Io ritengo invece che siano necessari entrambi più o meno contemporaneamente, piccoli passi che si studi e poi si sperimentio che si sperimenti e poi si studi. Debbo dire che per un camminare spedito e senza giro-intorcoli occorre un qualche tipo di guida, non intendo per forza una persona, anche libri a volte, almeno fino ad un certo punto, possono aiutare se presi bene. Arrivati ad un certo punto è necessaria quanto meno la relazione con altre persone che stanno compiendo la stessa Ricerca.
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