Discussione: Penelope
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Vecchio 02-04-2011, 21.43.45   #2
dafne
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Ho preso l'Odissea da leggere, mi ci vorrà un pò però, nel mentre alcune altre impressioni.

Riflettevo su questi due personaggi opposti e complementari, Ulisse e Penelope.
Molto semplificato poi lo esploreremo insieme magari. Senza Penelope (e il suo regno) Ulisse non avrebbe un motivo per tornare e senza Ulisse lei non avrebbe un motivo per opporsi ai Proci.
In effetti volendo provare a traslare nell'umano uno senza l'altro non esisterebbero, solo che nella tensione giusta producono effetti positivi, mentre nella loro costrizione diventano nefasti.

Se Penelope, ad esempio, si ostinasse a trattenere Ulisse o se lui non seguisse il suo desiderio di adempiere al suo destino, anche se lontano,nessuno dei due riuscirebbe ad esprimere il proprio potenziale.

Ho la sensazione che alla base di entrambi esista una sorta di rinuncia, rinuncia all'immediato per una realizzazione che può avvenire solo in un tempo lontano.
Allo stesso tempo però la forza che li muove è una sorta di credere, di certezza, che li sorregge entrambi,nella stasi dell'accettazione lei e nel movimento verso la scoperta lui.

C'è molto altro ne sono certa. Soprattutto se penso che quando una di queste caratteristiche si manifesta in noi per necessità esiste anche l'altra. Il che dovrebbe generare una tensione forte, come in tutti gli opposti del resto, ma qui soprattutto con una posizione anche ..ehm...motoria, non sò come definirla...Ulisse è la Ricerca fatta persona mentre Penelope l'Accettazione, anche se i termini non mi convincono molto..

Che ne pensate?
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