Discussione: disordini alimentari
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Vecchio 04-04-2011, 14.49.29   #71
Edera
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Ecco i due capitoli che associano Hermes al terapeuta:

cap 5 LA MEDIAZIONE DI HERMES

Zeus chiede la mediazione di Hermes, il messaggero degli dei, mediatore della loro volontà presso gli uomini, ma anche il più agile e il più veloce dei suoi figli. Hermes non aveva solo caratterstiche di 'ponte' ma il suo nome' cumulo di pietre' faceva riferimento alle pietre che segnavano le strade e i confini, le linee di confine delle frontiere psichiche.
Le pietre a lui dedicate dette ' Erme' venivano poste ai crocicchi delle strade, poichè tutte le strade si potevano percorrere e paradossalmente lui, che segnava i confini degli altri, non aveva confini suoi,non poteva essere delimitato. Lui che aveva il potere di legare gli altri non poteva essere legato, sfuggiva a tutte le ristretezze e limitazioni che gli altri gli proponevano o preparavano perchè doveva rimanere aperto a tutte le possibilità.
Sempre tutte le strade per lui potevano essere percorse, poichè sceglierne una avrebbe voluto escludere tutte le altre e quindi precludere altre possibilità che invece dovevano rimanere sempre percorribili. Forse anche per questo non aveva caratterstiche eccelse fra gli dei, era era definito luminoso come il fratello Apollo.

La velocità di pensiero, la comunicazione facevano di lui il dio degli scambi, quindi del commercio, doveva essere prevalente l'istinto e l'accortezza accompagnata sicuamente da una vivace e veloce valutazione delle situazioni e in cui era la velocità e la facilità della comunicazione a prevalere sul resto.
Hemrse non aveva bisogno di essere il più bravo tra gli dei, era il meno presuntuoso fra essi e il più servizievole con caratterstiche di furbizia associata alla leggerezza, al servizio ma sfuggente, cosa che gli permetteva di non scontrarsi mai direttamente, di sfuggire ma di dire ciò che dagli altri veniva tenuto nascosto.
Nonostante fosse sfuggente stava però accanto ai mortali, ne recepiva i loro desideri e necessità e li accompagnava in ogni circostanza. Fra i compiti assegnatigli da Zeus c'era anche quello di accompagnare le anime nell'Ade ma anche quelle che dall'Ade tornavano. Era il dio dell'accompagnamento e dei rapporti, in questo favorito dal non possedere un suo regno, poichè così poteva partecipare a quello degli altri, avvicinare fra loro ogni aspetto dell'universo e stabilire quindi analogie anche tra le cose più lontane. Il suo amore per i rapporti faceva di lui il dio di tutti coloro che 'sono al servizio'.
Hermes era nato in una grotta, all'aurora ma era il dio della notte, scendeva tra gli uomini e li accompagnava nei sogni, portando con sè un popolo di ombre perturbanti. Era la guida dei sogni.
La sua mente era molteplice, versatile, aveva tutte le forme e percorreva tutte le strade: il dio era Poikilomètes, espressione traducibile come 'multiforme' ma anche 'intricato'' , pur essendo diligente e al m'servizio' non coltivava la legge e l'ordine di Apollo del quale era fratello ma si occupava di tutto ciò che passa, che sta sulla soglia. Era un dio dinamico, il dio di ciò che si muove, volatile, dotato di calzari alati, quindi era il dio del viaggio ma anche dell'intepretazione, dell'etimologia. [continua]
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