Visualizza messaggio singolo
Vecchio 03-07-2011, 09.19.32   #3
webetina
Partecipa agli eventi
 
Data registrazione: 18-07-2009
Messaggi: 1,452
Predefinito

Stanotte sogno di stare con la nonna come ai tempi in cui vivevo con lei, nella sua casa stretta e lunga. Nel sogno vi è solo un punto luce a est ed uno a nord, la porta di ingresso, poi niente spazi per affacciarsi fuori.
L'ambiente è confortevole, ma mi sento confinata se sto in casa. Dico: “ Nonna perchè non vendiamo e compriamo un'altra casa magari in piena campagna, avremmo una bella vista , tutto il verde davanti a noi. Lei dice di no, che le piace la casa, se usciamo appena fuori c'è la riva del mare tutto per noi, in campagna lo vedremmo da lontano.

Poi mi avvio per un viaggio, un signore mi porta in aeroporto, devo sorvolare l'oceano fino alla pancia dell'America, e lì non saprò parlare la lingua. Nel frattempo mangio un gelato in cui gusto non è buono come il solito, mi si scioglie tra le mani, non riesco a mangiarlo.


La casa a forma di budello con pareti intere senza vista sul mare da dentro che la si ha appena fuori dall'uscio, la posso associare all'isoletta naturale che è messa davanti alla riva nel sogno di ieri e impedisce la visuale ai bagnanti.

Tutto sembra riferirsi a mio figlio che sta male. Ha un calcolo che ostruisce il coledoco, la cui estrazione dovrebbe avvenire a giorni, una cosa semplice pare, ma per intanto dentro di me non c'è orizzonte. Tutti i bagnanti sono al di quà della piccola roccia, e potrebbero essere tutti i pensieri che ho concentrato al di qua di questo ostacolo, rigidamente sistemati sui piccoli blocchi di cemento, come se fossero i restanti calcoli a monte di quello che ostruisce, e che forse con la mente vorrei tenere sotto controllo.


I due piccoli appezzamenti di terra sono i due letti d'ospedale inclinati infatti, e il contadino il vicino di letto , anziano signore di gergo poco sottile, ma che sa come distrarre e far ridere mio figlio che a sua volta gli restituisce la simpatia e si è rilassato un po'. Il palazzo accanto, alto, di cemento grigio è suo padre dal quale vorrei lui fosse indipendente almeno per queste cure. Poi c'è il fico, ci sono gli alberelli di ulivo che non so se sopravviveranno e non so cosa siano.
Si è dovuti arrivare a questo punto, ho dovuto patire impotenza a paura prima che la matassa fosse dipanata per potere portare mio figlio e suo padre a “ permettere” le cure ufficiali e i medici che accettano tisane naturali e granuli omeopatici in aggiunta. Il suo fegato è andato in sofferenza e da giorni è richiesto il digiuno pressochè totale. Tutti i cibi e i vestiti sono interrati in attesa che il terreno rifiorisca.

Il film è il ricordo di momenti in cui sono stata spensierata e infatti quasi me ne meraviglio. La ragazza che guarda un po' gelosa, comprendo che vive il mio problema di ora. La sua felicità è appesa alla speranza che la sua gravidanza aiutata dai medici e appena iniziata, non si interrompa.
webetina non è connesso