Discussione: Apocalisse
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Vecchio 26-08-2010, 12.15.18   #3
stella
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In viaggio con altri, verso la roccia sul mare vi sono due tappe; alla fine della prima si scende da grosse macchine, posteggio la mia di fianco, prima che cominci un altro sito antico tutto nella roccia,una sorta di cantiere, di porto villaggio in ristrutturazione. Mio nipote invece va in altra escursione.
La roccia sul mare, meta del viaggio, sembrerebbe raffigurare una base solida da raggiungere in due tappe. La prima è il raggiungimento del posto in cui scendete dalle grosse macchine, in questa zona si separano gli itinerari, inizia un percorso più personalizzato, mentre tuo nipote sceglie un'altra escursione, quindi avviene anche una separazione.

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Continuo con una macchina piccola, e guida una delle mie sorelle, con la quale ultimamente ho viaggiato per raggiungere un teatro in pietra gialla,suggestivamente allocato su una collina in mezzo alla campagna. Percorre un tratto che si arresta a strapiombo sul mare, cosa della quale non si rende conto ed io la blocco all'ultimo momento prima di finire rovinosamente giù. Resto turbata, ma cerco di controllare la sensazione di brivido, e continuiamo a piedi.
Questa macchina piccola la guida una delle tue sorelle (quindi è un percorso al femminile) con la quale hai già viaggiato in paesaggi suggestivi come il teatro sulla collina. Teatro che può essere un riferimento ai diversi ruoli che si assumono nella vita.
Tua sorella non si rende conto della pericolosità della discesa a strapiombo sul mare che tu blocchi all'ultimo momento prima di rovinare giù. Questo fa pensare che quando ti butti in qualcosa di pericoloso c'è una parte in te che blocca appena in tempo, questa parte ti serve anche da autocontrollo delle tue emozioni nonostante la sensazione di brivido che ti dà la situazione.

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Ci muoviamo, cerchiamo delle indicazioni per la permanenza e per la escursione; gli operai hanno fretta, il loro direttore con impegno troppo serio, quasi frenetico fa avanti e indietro e ci da poco conto. Poi staccano dal lavoro, tutti diventano più calmi e gentili, capisco allora che subivano la pressione dei titolari dell'impresa; mi offrono assistenza mentre il mare si ingrossa.
Da qui in poi vi muovete a piedi, in effetti si tratta di un cantiere in costruzione e finchè si svolge il lavoro degli operai dell'impresa gli stessi non hanno il tempo di prestarvi attenzione, questo fatto dà la sensazione di un automatismo nel lavoro che deve essere svolto senza interfrenze, quando il turno di lavoro finisce gli operai vi offrono interessamento e assistenza ma contemporaneamente il mare si ingrossa, quasi che il sospendere il lavoro sotto la direzione del direttore lavori abbia come conseguenza l'ingrossarsi del mare (emozioni non più incasellate ?)

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Inizia uno scenario apocalittico, il cielo plumbeo fa tut'uno col mare, grigio, che è sempre più vasto e alto fino a sommergere del tutto la roccia. Si è tutti in acqua, io ancora incosciente penso di raggiungere la mia borsa piccola, con l'essenziale, che vedo galleggiare sempre più lontano. Un uomo mi dice di lasciar perdere, andrei a morte sicura; valuto un bel pò, potrei farcela, c'è la chiave di casa e il telefonino, ma desisto. E' una situazione di massimo allarme, l'ordine imperante è di raggiungere una sponda e fuggire in fretta. Nuoto e mi giro indietro, è la fine del mondo, un mare spaventosamente alto piu al largo da noi, raggiunge le nuvole, e siamo puntini in una imminente tempesta, siamo tanti ed è l'unica cosa che mi fa stare calma.
Il mare sempre più tempestosto che ricopre la roccia è l'essere soppraffatti dalle emozioni non più controllate, nel quale non puoi nemmeno farcela a recuperare la borsa piccola che ti eri portata con te nella quale c'è la chiave di casa e il telefonino, che le onde trascinano lontano da te e che sarebbe troppo rischioso cercare di recuperare, nelle forti emozioni non riesci ad afferrare l'essenziale che ti sembrava a portata di mano,
l'unica cosa che ti fa stare calma è che siete in tanti a cercare di raggiungere una sponda sicura nonostante lo scenario apocalittico...

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Prima di raggiungere la sponda alta e rocciosa ma disponibile, vedo una figlia, è mia,che nuota verso di me per ricongiungersi, la prendo tra le braccia, e mi ricordo di lei e che prima ci eravamo separate. Saliti ci diamo tutti alla fuga, attraverso un'altra lingua di terra piena di argilla, l'ultimo tratto stretto e scivoloso, e lo faccio aderendovi supina con la schiena, tenendo stretto mio nipote che un attimo prima era mia figlia. E' grande e mi impedisce la visuale, così chiedo ad un mio compagno d'infanzia di farmi da guida e dirmi alt non appena finisce questo piccolo strapiombo.
Prima di raggiungere la sponda ti ricongiungi con tua figlia/nipote che aveva scelto un altro percorso che che l'ha condotta allo stesso mare in tempesta, cercate una via di fuga su una lingua di terra, l'ultimo tratto è stretto e scivoloso e lo percorri supina tenendo stretta tua figlia.
Quello che mi dà da pensare è che il tenerti stretto tuo nipote/figlia ti impedisce la visuale così deve farti guidare da un tuo compagno d'infanzia che ti dirà alt finito lo strapiombo, a differenza della prima parte del sogno in cui eri tu che bloccavi la macchina guidata da tua sorella per non cadere nello strapiombo.

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Fine corsa ci alziamo e vedo di raggiungere la macchina grande che avevo lasciato lì,ma mi dicono ancora che non farò in tempo. Trovo però l'altra mia borsa capiente che avevo scordato di avere lasciato al sicuro; dentro ritrovo con piacere tutto l'incasso della settimana, biancheria intima nuova, e altre cose utili che ci permetteranno buona permanenza,da profughi, nel paese vicino, turistico. Non so quando potremo tornare a casa e non è per le chiavi , dovrei averne una di scorta.
Nel mentre pensi se farai in tempo a raggiungere la macchina grande (forse perchè il mare è ancora un minaccia ????)
trovi l'altra borsa che ti eri scordata di avere lasciato in un posto sicuro, trovi denaro, biancheria nuova e quanto vi può servire a una permanenza da profughi nel paese vicino.
Sembra che non sia un problema di chiavi, perchè ne dovresti avere una di scorta, forse è perchè non avete la possibilità di raggiungere la macchina grande, ma il punto è che non sapete quando potrete tornare a casa, ma anche lontano da essa hai le potenzialità per una permanenza accettabile e al riparo dal mare in tempesta.

Il sogno ti vuole dire che la roccia sul mare non è sicura se non si svolge un lavoro sotto gli ordini del direttore lavori, quando siete liberi e autonomi il mare si ingrossa e ricopre la roccia, ma riesci a salvarti dai flutti del mare recuperando parti di te e hai la possibilità di sopravvivenza anche lontono dalla tua casa abituale dove ti senti protetta e al sicuro.
Le tue escursioni nei sogni anche se avventurose e pericolose si concludono spesso con una sistemazione accettabile che non è casa tua ma nemmeno il mare tempestoso, quindi ti fanno intravvedere che per quanto spaventoso possa essere affrontarlo, il mare in tempesta non ti uccide e ti lascia riprendere terra e le cose a te necessarie alla sopravvivenza.

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स्तेल्ल

Ultima modifica di stella : 26-08-2010 alle ore 12.45.24.
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