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Vecchio 15-05-2006, 00.37.48   #9
Haamiah
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Originalmente inviato da Ray
Non solo non sono incompatibili, ma sono entrambi necessari. Provo a spiegarmi meglio.

Il destino rappresenta la necessità, gli influssi "terrestri" contrapposti a quelli celesti della Provvidenza, che è la legge con cui Dio regola il cosmo. La volontà umana sta in mezzo a fare da tramite tra due principi che alrimenti non comunicherebbero. Il libero arbitrio sta nel poter assecondare uno o l'altro degli impulsi, che sono in contrasto tra loro, giocoforza.

Se riportiamo il tutto in termini microcosmici, la terra (destino) rappresenta gli impulsi a carattere istintivo... l'animalità... il corpo. Mentre il cielo (provvidenza) gli impulsi superiori, dello Spirito. Noi in mezzo siamo l'anima polarizzata che riceve impulsi da entrambi.

Man mano che ci "costruiamo", cioè man mano che evolviamo, realizzando in noi le possibilità umane e avvicinandoci all'Uomo, riusciamo a sottostare meno all'animalità e quindi alla legge di necessità rappresentata dal destino. Alla fin fine siamo più capaci di opporci ad esso, pur continuando a riceverne gli impulsi, e ci avviciniamo al "cielo" collaborando sempre più con la provvidenza (volontà divina), divenendo quel tramite tra i due (ponte e facitore di ponti) che è l'Uomo. Per "Uomo" intendo uomo realizzato... non più soggetto alla necessità... ma non estraneo ad essa (non so se si capisce).

L'uomo che si preoccupa del libero arbitrio non è animale del tutto (totalmente sottoposto alla terra) e contemporaneamente è pochissimo Uomo (collaborante alla Volontà Divina)... la misura della sua emancipazione dall'animalità è la misura del suo libero arbitrio. Quindi esso non è statico ma passibile di crescita, come tutto il resto.

eh bon, non so se si capisce... domandate o datemi una mano...



Si capisce perfettamente, hai spiegato molto bene il concetto, da cui ho dedotto che la mia metafora della nave, che ho inserito nella discussione 'Destino', non era quindi tanto campata in aria. Sempre per proseguire con la metafora, in base a quello che tu dici, quando l'uomo collabora col piano Divino, potremmo dire che lascia la nave, per prendere un aereo, che lo porta diritto verso il cielo.....
In realtà è vero che l'uomo che 'vede' il libero arbitrio, è sempre meno preda del 'destino', poichè si fa carico delle proprie responsabilità, per costruire il suo cammino, senza demandare ad altri che decidano per lui, siano essi altri uomimi o divinità, è più agirà secondo il piano Divino, più si costruirà il suo 'Destino'.....non so se si capisce la differenza


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