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Vecchio 05-09-2007, 11.58.34   #2
Uno
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magari sarà il momento che buona parte degli studenti invece che bivaccare quasi 10 anni per un corso di laurea breve di 3 o si da da fare o va fare qualcos'altro

Provocazione..... perchè ritengo che la selezione dovrebbe essere per meritocrazia e non per possibilità economica... e non con un test pre-iscrizione con dure selezioni durante tutto il periodo di studio, altro che 6 politico.
Si otterrebbe che potrebbe studiare chi ha realmente voglia e capacità a prescindere dal conto in banca (purchè sia fermato il potere delle raccomandazioni) e che finalmente un titolo di studio ricominci a valere qualcosa.


Certo come vedo le cose io poi ci si troverebbe una marea di persone che a 20 non saprebbero che fare, che sarebbero frustrate per non poter far parte della classe dirigente anche se non sanno dirigere neanche loro stessi...
Allora la soluzione è di far studiare tutti, diluire gli studi in modo che non valgano nulla, una volta che la psiche collettiva crede indispensabile studiare per potersi vestire da dotti via con il secondo giro: spremiamo i limoni... un genitore mangerà pane e cipolla piuttosto che ammettere con il vicino (e con se stesso) che suo figlio è uno zuccone....
Etc etc..........

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Ah notizia collaterale... se è vera altro che gogna, ho sentito che la guardia di finanza ha verificato un tot di librerie per il discorso dei prezzi dei libri...
se è vero... non ho parole... credo che le librerie insieme a giornalai e tabaccai siano i settori che più che mai non hanno possibilità di gestire il loro commercio neanche per un centesimo.... hanno tutti prezzi imposti alla fonte, al massimo possono fare sconti sui loro guadagni...
Allora, ripeto, se è vera la notizia, si risolve così ???
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