Discussione: Etica e Morale
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Vecchio 07-08-2007, 22.02.27   #58
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Quindi se allarghi la tua coscienza questa si avvicina a quella di "altro" perchè sovrapporsi non possono, altrimenti è plagio e simili....

forse onurB per quanto scorbutichello non era poi così fuori da quello che stavate dicendo....
Non credo che onurB fosse molto distante da quello che dicevamo infatti, anzi credo abbia dato linfa interessante alla discussione. L'equivoco stava, come già detto, nel fatto che lui considerava la distanza tra due individui, mentre io avevo parlato di una "distanza" presente in uno solo. La differenza è sostanziale perchè con la mia teoriuccia ci si poteva riferire al singolo, restare in esso e li considerare la sua etica senza bisogno d'altro, quindi considerando solo la potenzialità delle sue azioni verso l'altro, mentre se considero entrambi devo per forza fare distinzioni e andare a vedere rapporto per rapporto.

Nel secondo caso l'etica va riferita al singolo comportamento, nel primo ad una disposizione. Se prendiamo il secondo si perde il presupposto iniziale e si distacca il principio etico dall'individuo per attaccarlo alle sue singole manifestazioni. Il che può anche andare benissimo, ma è proprio un altro approccio.

Per quanto riguarda il discorso coscienza, la conseguenza che fai notare mi fa sorgere altri dubbi oltre a quelli che avevo quando ho buttato la la cosa.
Se restiamo col modo iniziale di vedere le cose, che prevede che la quesiotne etica sia squisitamente individuale e non presupponga l'inferenza con altri, allora l'impulso etico di allargare la propria coscienza nascerebbe dalla constatazione che sono due cose correlate che vanno di pari passo... più coscienza migliore etica... ma resterebbe individuale. Certo, allargando la mia mi avvicinerei anche effettivamente all'altro, ma ciò sarebbe conseguenza del fatto che al mio interno questa distanza non ci sarebbe... sarebbe un necessario colmare distanze. Inoltre non avrei bisogno che anche l'altro si avvicini, anzi l'altro può essere del tutto inconsapevole della mia aumentata vicinanza. Quindi il rapporto "reale" che ho o non ho con lui conterebbe nulla in questa questione.

Se, per allargamento di coscienza, mi trovo più "vicino" ad "altro" di prima ciò significa che che sono più vicino a chiunque... è un mio stato non altrui.
Il concetto di "altro" o di "tu" comprende la totalità dei singoli altri, non uno solo, neanche di volta in volta.

Se andiamo a considerare il caso per il quale tizio è disponibile a fare tot angherie agli altri per ottenere quel che vuole, tutti tranne giuseppa che è sua madre e a lei non lo farebbe, non possiamo dire che questa è etica... questa è fifa di giuseppa, o remora, o inibizione più o meno indotta... la distanza "etica" da considerare per dare un valore al singolo è sempre quella massima esistente in lui a mio avviso.

mi verrebbe da dire altro ma mi fermo perchè vedo già parecchi buchi in quel che ho detto finora quindi lascio a te (voi)... è inutile continuare se non fissiamo dei punti.
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