Nonostante quello che probabilmente avrete letto un po’ dovunque, l’unica pratica necessaria per ottenere l’illuminazione sulla Via dello Yoghi è la meditazione.
Meditare è facilissimo per un uomo mentale: basta stare li e non pensare a nulla. A me capitava spesso in modo naturale fin da bambino. E’ chiaro che sono nato già con molto lavoro fatto alle spalle, nelle vite precedenti, ma non disperate: con un minimo di sforzo, pure piacevole, tutti potrete imparare a meditare in meno di una settimana… e cos’è una settimana di fronte all’eternità? Se poi anche a voi capitava da bambini di cadere spontaneamente in meditazione, beh allora anche voi, certamente, potete contare su parecchio lavoro già svolto.
Se qualcuno ha letto qualche buon manuale di Yoga si sarà convinto che per meditare è necessario mettersi in certe particolari posizioni. Devo ammettere che le posizioni dello Yoga rendono più agevole il passaggio dell’Energia Divina dentro di noi, tuttavia alcune sono parecchio difficili. Se sono difficili sicuramente non sono indispensabili. Diciamola tutta: non siamo mica fachiri! Se riusciamo ad usarle, bene, ci aiuterà. Se invece facciamo troppa difficoltà evidentemente non sono fatte per noi. I manuali sono generici… dicono le cose in termini di base, per tutti. Vanno bene per provare. Poi ognuno deve avere la capacità di discernere cosa fa per lui e cosa no. Io, per esempio, ne ho usate un paio che mi venivano abbastanza facili, per le altre mi sono presto reso conto che era inutile sforzarsi. E poi scusate, ma se voi foste l’Energia Divina vi andrebbe di scorrere in un tizio tutto scomposto, scomodo e sofferente?
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