Il fatto è che non c'è in giro sta grande consapevolezza, e quindi relativa preoccupazione, da far " allarmare " l'essere umano per questi problemi. Infatti son certo che di problemi si tratti.
In fondo, sappiamo bene che l'importante, per ognuno, è stare bene ( per se ) ma una cosa è farlo, considerarlo, in relazione al fatto che ci si preoccupa " soltanto" della sfera in prossimità del posto dove stiamo stazionando, altro è coinvolgere, nella sfera, se stessi e tutto ciò che fa parte di questo ambiente, legati da una interconnessione, direi strutturale.
A sto punto quindi non mi meraviglia che il proprietario della barca getti via la busta dei rifiuti in acqua col carico di plastica "tanto" comunque la barca sarà pulita.
Si potrebbe dire la medesima cosa per le cicche in auto o via dicendo.
Credo che anche qua si tratti di " delega" tra le altre cose.
Cioè pensiamo che il rifiuto, una volta generato, non sia di nostra competenza ( anche per lo smaltimento) e men che meno, allora, dobbiamo interessarci del "luogo" nel quale lo si lascia.
Tendiamo a mantenere, illudendoci suppongo, la certezza che noi dobbiamo essere puliti, nella nostra " sfera" mentre possiamo gettare il rifiuto fuori, non preoccupandoci più di esso, facendo finta che non esiste!
Ultima cosa. Credo, Red, che la mail descriva reali conseguenze per chi abita nell'ambiente marino, derivanti da questi gesti. Della plastica conosciamo bene la tossicità sia in margini di tempo, e relativa biodegradabilità in quell'ambiente e sia dei rischi per la fauna in generale ma fin quando a Pincopallo non interessa, continueremo a trovarci rifiuti dappertutto.
Con ciò non guardo soltanto al lato negativo della cosa, considerando chi non fa nulla ma cerco invece di evidenziare il comportamento di chi fa qualcosa, anche poco.