Discussione: Il fare Filò
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Vecchio 03-12-2007, 15.06.06   #1
gibbi
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Predefinito Il fare Filò

Un'usanza antica del mondo contadino...
Vi racconto come ho appreso dell'esistenza di questo rituale .
Al paese dove sono nata si coltivano le tradizioni e così la festa del falò (la sera del 5 gennaio), la festa di S.Marco il 25 aprile con le frittate nei campi e l’arrivo del vin nuovo e delle castagne , si trasformano in speciali occasioni di incontro . Una vecchia casa di campagna che si apre per queste occasioni , un grande camino in un’ enorme cucina ed un ampio portico attrezzato con panche e vecchi tavoli …. Quasi una sessantina di persone tra grandi medi piccoli piccolissimi , un fantastico incontro di generazioni , di storie , di ricordi e di amicizie .
Il primo ad arrivare è mio padre , 87 anni , che adora fare gli onori di casa , accogliere gli amici commentando l’assenza di quelli che non ci sono più e festeggiare l’ingresso dei nuovi piccoli e grandi , accompagnato da mia madre e da un paio di amici ( i soli rimasti oramai). Gli fanno compagnia i con-suoceri e alcune coppie di genitori di amici e poi ci sono i fratelli e le sorelle più grandi del gruppo , i miei coetanei , i figli di tutti e i loro amici e giù giù sino a Matteo , l’ultimo arrivato che oggi ha 15 mesi , nipote della mia amica Anna ….

A festa iniziata ( non sa rinunciare agli applausi con cui viene immancabilmente accolto e ai piccanti commenti sulle motivazioni dei suoi ritardi ) arriva il becchino del paese , una persona amabile che con la sua solarità compensa tutti quegli inevitabili disagi che il suo lavoro genera nelle persone , si muove tra tutti sorridendo , ai piccini consegna distrattamente dolci sorprese e raggiunge per ultimo mio padre che lo saluta con l’oramai ben nota frase “beh , che dire … fin che ci si incontra qua ….anche per stavolta …tutto bene
In una di queste magiche riunioni uno dei presenti , viticultore , diede vita ad un improvvisato concorso per la scelta del nome di un vino bianco morbido fruttato leggermente mosso e amabile di sua nuovissima produzione.La fantasia di grandi e piccini si scatenò in una simpaticissima gara , moderata da mio padre che annotava su un pezzo di carta i nomi più acclamati , sino a quando il ritardatario della compagnia prese la parola e rivolto ai vecchi del gruppo …. “questa splendida serata , questi insostituibili momenti , la presenza di nonni madri padri ragazzi e piccini, il raccontarci , la condivisione del cibo … non vi ricorda nulla? Non è la moderna versione di un rituale antico , il filò ? e quale nome dunque più appropriato per questo nuovo vino?” …..e tra lo stupore dei piccoli, la curiosità dei ragazzi e dei miei coetanei , ecco il filò magicamente riaffiorare tra i frammentati ricordi degli anziani e dei racconti dei loro genitori….

Siamo nel mondo contadino , in quella parte dell’anno che , dopo le fatiche e i ritmi del periodo primaverile ed estivo , costringe ad un forzato meritato riposo e vede la ripresa della vita di gruppo . E nelle sere d’autunno e d’inverno complici le case umide e la legna che non basta mai , le stalle diventano luoghi di ritrovo familiare e sociale , ci si riunisce nella propria stalla o in quella di un vicino per stare insieme ove il calore è maggiore sotto la luce della lampada a petrolio o di un lume a olio . Insieme si recita prima di tutto il rosario seguito da altre preghiere e poi si parla del più e del meno , raccontandosi le gioie e i problemi della vita di ogni giorno .
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