Discussione: L'effimera speranza
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Vecchio 07-02-2007, 18.15.37   #2
Kael
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Perdere una persona cara fa sempre male... e mi dispiace Grey...

Però la morte è anche un momento importante, un momento di coscienza, che ci fa riflettere su determinate cose...
Proprio giorni fa stavo pensando di aprire un thread sulla "Morte"... ero indeciso se farlo in psicologia o in esoterismo, ma visto che nessuno dei due mi andava troppo a genio indugiavo. Ora trovo questo tuo topic qui, in esperienze, e credo sia il posto migliore per trattare l'argomento... in maniera umana e senza troppi fronzoli...

Quando una persona muore, oltre al dolore personale che si può provare, una delle prime cose che vien da chiedersi è "cosa ha fatto in vita?", "per cosa ha vissuto?"
La Morte non guarda in faccia nessuno... C'è chi passa la vita rincorrendo piaceri personali, chi enormi ricchezze, chi ancora fama e potere... Ma tutti, proprio tutti, che siano ricchi o poveri, belli o brutti, buoni o cattivi, tutti corrono incontro alla morte! Alla fine del cammino su questa terra c'è la morte ad attendere tutti... E per quanto uno è stato ricco o potente, cosa gli resta dei suoi beni o piaceri terreni? Un bel niente...
Per quanto uno possa vivere a lungo, ciò che può ottenere di materiale su questa terra non è permanente... Dura quel tanto che vive e poi lo perde... Un'essere che dunque vive in questo modo, per cosa ha vissuto?

Si pensa sempre alla morte come a qualcosa che "capita agli altri, ma che è certamente ancora troppo presto per noi"... e così si sposta sempre il problema negli anni, fintanto che arriva davvero la nostra ora... e allora è troppo tardi per chiedersi cosa si può fare... Non c'è più tempo... Si è passata la vita dedicandosi quasi esclusivamente ai piaceri terreni, ai beni materiali, ed ecco che di fronte alla Morte si prova la Paura... quella Paura atavica e imperiosa che blocca il sangue nelle vene...

C'è chi ha visto in faccia la Morte, ma ha avuto la fortuna che non era ancora giunta la sua ora... La sua coscienza allora ne è smossa... inizia a fare realmente qualcosa di concreto in questa vita, che sia davvero permanente e che la morte non possa portarglielo via... Spesso però, dopo un po' di tempo, se ne dimentica... torna ad occuparsi di altro, di cose materiali... e non è detto che ogni volta la Morte compaia solo per "ricordarglelo"... può essere che appaia davvero per portarselo via... E' allora sarà ancora troppo tardi...

Un uomo saggio credo dovrebbe ricordarselo continuamente... avere costantemente la morte davanti agli occhi, vederla e conoscerla fino al punto in cui può guardarla in faccia... E sorriderle.

Ultima modifica di Kael : 07-02-2007 alle ore 18.17.40.
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