Discussione: Apologia di Socrate
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Vecchio 03-12-2010, 11.48.01   #15
dafne
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XIV) In effetti, cittadini Ateniesi, è ormai già chiaro quello che dicevo prima, che cioè a Meleto non è mai importato un bel niente di queste cose. Pure, dicci, Meleto, qual'è il modo in cui, secondo te, io corromperei i più giovani. Oppure è già chiaro, dall'atto di accusa che hai sottoscritto, per cui lo farei insegnando a non credere negli dei in cui crede la città, ma in divinità straniere? Non dici dunque che li corrompo con questi insegnamenti?
"E' proprio quello che io sostengo!"
Allora, Meleto, in nome di quegli stessi dei di cui stiamo parlando, spiegati più chiaramenente con me e con i presenti. Io infatti non riesco a capire se tu dici che io insegno a credere che esistono certi dei, e dunque ci credo anch'io (per cui non sono del tutto ateo e quindi non sono colpevole a riguardo), ma d'altra parte non credo negli dei della città,ma in altri, e questa è la cosa di cui tu m'incolpi, oppure se tu vuoi dire che non credo affatto nell'esistenza degli dei, e insegno agli altri a fare altrettanto.
"Io sostengo che tu non credi proprio nell'esistenza degli dei"
Fantastico, Meleto, a che scopo dici ciò? Vuoi forse dire che io non credo,come gli altri uomini, che il Sole e la Luna siano degli dei? Non parla affatto di me,per Giove, signori giudici, quando mi attribuisce la convinzione che il sole sia una massa pietrosa e la luna una terra. Tu hai in mente di accusare Anassagora, e mostri di disprezzare i presenti e di ritenerli così ignoranti da non sapere che sono i libri di Anassagora di Clazomene ad essere pieni di questi discorsi. E poi davvero gran meraviglia che i giovani imparino queste cose da me quando per una sola dracma, a dir tanto, potrebbero trarre dal teatro argomenti per far fare una figuraccia a Socrate se volesse far credere che tali convinzioni, per latro così assurde, sono farina del suo sacco! Suvvia, per Giove, ti sembro proprio uno che nel senso che dicevo non crede che esista alcun dio?
"No, per Giove, non ci credi affatto!"
Affermi una cosa incredibile, Meleto, di sicuro, ne sono convinto, incredibile anche per te. Costui infatti, cittadini Ateniesi, mi sembra davvero insolente e sfrenato, com'è tipico dei giovani. Somiglia uno che compone un enigma per fare una prova: si accorgerà Socrate, il sapiente, che io scherzo e dico il contrario di quello che penso, o riuscirò a ingannare lui e gli altri che lo ascoltano? Mi sembra infatti che costui nell'accusa entri in contraddizione con se stesso, come se dicesse: "Socrste è colpevole di non credere negli dei, ma anche di crederci". Di sicuro ciò è proprio di uno che vuole scherzare.
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