Visualizza messaggio singolo
Vecchio 12-09-2011, 14.45.56   #226
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Non ho detto che siano traguardi per tutti. Il punto che non torna è definire l'umano misero solo concime o appendice di qualcos'altro.
Ti dirò Sole che io con il mio criticismo e idea di perfezione e bellezza ritengo l'umano misero, povero e indegno. Solo il divino è bello e desiderabile, su questo non ci piove. Riflettevo però sul fatto che il divino si serve di noi, Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza. Come può una parte del divino essere misera, povera, indegna. Cristo si incarna uomo per dare dignità e valore all'umanità. Egli diventa Cristo attraverso il corpo.
Cristo è Cristo, è Spirito e Gesù Uomo Maestro di indefinibile grandezza con un corpo con i contro per non essere volgare.. .. con il suo corpo riesce a contenere la meraviglia e la potenza del Cristo che già E' non diventa uomo ma, ed è questo il passaggio importante, è Gesù che con il suo corpo è in grado di accoglierlo e contenerlo. Tu ti ritieni in grado di farlo ora, adesso? Io no, il mio corpo non è degno, non è dignitario, non ha rango.... per poterlo fare.
Non capisco, tu stessa dici ed accetti che se non ci fosse un lavoro sul corpo (ti ricordi il post di Uno sui nervi, il dna ecc ecc?) nessun Cristo sarebbe entrato nella misera carne di un uomo.. se questo lavoro non avviene, non solo sul corpo certo.. noi nasciamo e rimaniamo cenere! Se lo dici tu stessa, cosa poi ti fa perdere il punto della questione (un pò lo immagino e lo comprendo se fosse quello). Cenere siamo e cenere torniamo! Quindi la condizione dell'uomo è misera. E non ho detto che non ci sia divino in lui, solo vorrei che mi spiegassi a questo punto che intendi con divino? Il respiro della vita?
Quote:
Questo corpo acquista un valore se riesce a contenere il divino.
Esatto, se riesce... lo dici tu stessa. Abbiamo i mezzi per farlo, nasciamo con ottime possibilità sta a noi poi, non è un diritto di nascita è una grandiosa conquista dura molto dura.. Ma continuo a chiederti cosa intendi con Divino? Che siamo Dei degni di ricevere il Cristo? Che Dio volesse che un giorno sia così.. ma se così fosse ora, tutti lo potremmo ricevere all'istante, no? Invece accade a ben pochi, concordi? Se fossimo degni (dignitari, nobili) di ricevere lo Spirito, accadrebbe. Se non accade... evidentemente non siamo degni. E non siamo degni siamo miseri (poveri e miserabili). Non è che a me faccia piacere esserlo...
Quote:

Io penso, come possiamo pensare di aspirare al divino, all'evoluzione se riteniamo una sua parte miserevole e indegna. Come pensiamo di accogliere il divino dentro un corpo indegno.
Lavorando e rendendolo degno, così possiamo, così insegnano le Tradizioni. A cosa serve l'Opera al Nero altrimenti? Diam...nasciamo e siamo carne, vitalizzati da quel pò di Anima che abbiamo, e questo non vuol dire che non c'è la scintilla divina in noi, quella è in ogni cosa del creato che si muove. Ma che è appunto una scintilla, il fuoco è altro. Quando questo corpo muore l'anima se ne va e noi non più sostenuti da lei torniamo a concimare la terra. Il corpo finirà così per tutti, c'è poco da illudersi, che sia il santo in secoli che sia la mummia.. prima o poi sarà cenere. L'Anima chissà... L'aspirazione più grande è esser degni di Lui non per noi stessi, ma per Lui.
Quote:
Eppure l'anima si esprime attraverso l'umanità, ha bisogno di questa umanità per evolvere.
E' questo senso di separatezza che a me personalmente fa soffrire tanto. Io umana indegna aspiro al divino ma non posso contenerlo in questo corpo/concime.
Certo che l'Anima ha bisogno di questo mondo, senza non si svilupperebbe... Siamo separati dallo Spirito purtroppo, è questa separazione che spinge a ricercarlo. Abbiamo la spinta, il richiamo.. forse questo intendi con Divino? Il richiamo verso di Lui? La miseria dell'uomo, la sua disperata evoluzione è proprio la ricerca di questa unione.
Quote:

L'arte serve ad avvicina questa separatezza, ad unificarla. Se l'uomo è in grado di accogliere questo dono di Dio vuol dire che tanto misero povero e indegno non è.
Forse arriva il momento in cui non occorre nemmeno l'arte per sentirsi tutt'uno con il divino.
Non ti voglio convincere di questa cosa comunque se non ti torna, ho già insistito parecchio e se è troppo me ne scuso anche.
Non credo che siamo OT, rendersi conto della piccolezza dell'uomo rispetto al cammino da fare è un passo verso lo Spirito. Solo che apre innumerevoli quesiti e questioni da approndire, apre innumerevoli pagine già scritte e da riprendere di Ermopoli che portano..
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Sole non è connesso