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Vecchio 15-02-2012, 12.00.47   #27
Astral
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I tiepidi non piacciono a Dio (sta scritto sulla Bibbia) non me lo sono inventato io, che o li vuole freddi o li vuole caldi.

Si parla di realismo, ma quanto effettivamente una persona sa essere realista e obbiettiva?

Se guardiamo chi ha fatto le cose in grande, è perchè è uscito fuori dalle regole del realismo, la società era cosi, e ti dovevi rassegnare, se non avesse avuto un pensiero non dico ottimista, ma diverso dal solito, sicuramente le cose non sarebbero cambiate.

Se una donna avesse pensato che tanto la realtà era che lei doveva fare la sguattera per sempre all'uomo, e non poteva neanche votare, perchè essendo realisti, le cose erano così, non sarebbe mai cambiato nulla.
Quando qualcuna ha cominciato a crederci e a fare qualcosa, forse allora le cose sono cambiate.

Le mie non sono critiche, ma sto cercando di capire, senno è troppo facile dire che dobbiamo stare sempre nel mezzo.

Sicuramente un imprenditore deve valutare pro e contro per la sua azienda, quindi l'ideale sarebbe 51% ottimismo e 49% pessimismo. Ma vale per ogni situazione?

Secondo me c'è la valutazione della realtà e in questo caso, si occorre essere più obbiettivi possibili (ricordando che ci sfuggono un infinità di variabili e che il nostro pensiero è influenzato dalla cultura).
Poi si può non agire, agire con entusiasmo o determinazione, agire tanto per... agire sconfortati e pensando che tutto andrà male..

Poi c'è il discorso che il pensiero influenza, se penso che le cose vanno male, andranno veramente male.
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Ultima modifica di Astral : 15-02-2012 alle ore 12.03.37.
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