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Vecchio 15-02-2012, 12.53.03   #32
Astral
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Io non ne farei una linea: pessimista, realista, ottimista.
Farei una linea: pessimista/annichilito, realista, sognatore/fantasticante

L'ottimista può essere realista, ovvio purchè non sia come si dice sfegatato. Il pessimista invece non è mai realista.

Chi ha fatto grandi cose (non le cose in grande, che è diverso) non è uscito dalla realtà ha solo trovato il modo di usarla meglio.
Chi fa le cose in grande si invece, esce dal realismo, fantastica, sogna... a volte gli va anche bene (a livello personale) ma poi deve pagare il conto.
Si infatti oppure l'ottimista sognatore vive nell'illusione, e quindi a volte non realizza nulla nel piano materiale. Io punto a favore dell'ottimismo per una questione energetica e perchè la realtà è appunto rea, colpevole. Mia madre disse metti zucchero nel caffè perchè è già tanta amara la vita! In effetti una punta di positività serve e lo dice uno che a volte è abbastanza scuro.
I santi hanno sofferto molto ma erano sempre felici mi sembra, anche perchè Santo significa felice tra i tanti significati.
Poi è ovvio che se riusciamo a sfruttare le ombre accettandole ben venga, ma poi ci deve essere sempre una trasformazione.
Non convieni?

Citazione:
Originalmente inviato da luke Visualizza messaggio
Più che altro non vivendo nel paradiso terrestre, partire per andare subito verso l'alto rischia di farti ritrovare a terra poco dopo, più di qualche saltello non fai.
Se vai in basso, prima in modo inconsapevole, poi necessariamente consapevole se no non serve, puoi prendere la rincorsa, comprimere la molla, tipo quei delfini che negli spettacoli vanno prima giù giù nell'acqua in modo da avere la spinta per saltare 5 metri fuori dall'acqua.
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