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Vecchio 16-02-2012, 10.40.51   #39
Uno
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Io non la vedo così. Sarà una questione di termini, ma per me il realista, se vede davvero la realtà, vede anche le sue potenzialità, sia positive che negative e le sa valutare (nei limiti di quanto è possibile) e quindi è pronto ad entrambe. L'ottimista è vero che vede alcune potenzialità, ma cerca di ignorare quelle negative.
Concordo su sognatore e pessimista.
Le potenzialità non sono visibili, non tutte, da un realista che non conosca tutta la realtà.
In sostanza l'ottimista crede anche alle potenzialità che non vede o non vede bene e poi le cerca, il realista vede solo quelle in cui sbatte il naso, ma se ne ha una a 10 cm di distanza la ignora.
L'ottimista ignora le potenzialità negative?
Allora non è più un ottimista ma un sognatore, a meno che non parliamo di un ottimista sfegatato, estremista.
Posso concordare che l'ottimista sia come il realista nelle negatività, cioè non valuta e prende in considerazioni quelle a più di 10 cm dal naso. Ma non è sano come atteggiamento? Perchè dovrei preoccuparmi di un possibile evento negativo finchè non è neanche in vista?
Il pessimista invece esclude anche le potenzialità positive che sono già in vista e non parlo di un pessimista estremista.

In questo caso il discorso scala-opposti va un pò modificato rispetto ad altre scale.
L'ottimista ha qualcosa in più, il pessimista qualcosa in meno..... o per dirla meglio il primo è più integrato nell'ambiente, il secondo meno. Questo lo possiamo osservare anche psicologicamente e nei rapporti interpersonali dei due.

Quindi se prendessimo il fondo scala della retta pessimista-ottimista a se stante, in uno spazio asettico, è vero tutto quello che hai detto, ma se inseriamo i due nell'ambiente le cose cambiano e di parecchio.

Luke l'ottimista inizia a investire sui computer ancor prima che le macchine da scrivere abbiano finito di essere appetibili, ne vede già le potenzialità.
Può essere che il mercato delle macchine da scrivere finisca e lui quasi non se ne accorga, ma ha aperto un altro portone prima che si sia chiusa la porta.
Il realista aspetta prima di vendere o svendere tutte le macchine da scrivere che ha in magazzino, poi cerca di informarsi se sti nuovi computer si venderanno, se la gente li apprezza, poi con calma inizia a comprarne/produrne pochi. Non rischia nulla, questo si, l'ottimista a volte può rischiare qualcosa, ma se fa le cose con la testa alla fine dei giochi sarà sempre in vantaggio rispetto al realista.

Voglio ripetere che per ottimista non intendo quello che pensa tutto il giorno che le cose andranno bene (quello è un sognatore) ma intanto sta fermo. Intendo uno che lavora, fa e si muove ma ha fiducia nella provvidenza.
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