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Vecchio 16-02-2012, 15.39.06   #43
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Il realista aspetta prima di vendere o svendere tutte le macchine da scrivere che ha in magazzino, poi cerca di informarsi se sti nuovi computer si venderanno, se la gente li apprezza, poi con calma inizia a comprarne/produrne pochi. Non rischia nulla, questo si, l'ottimista a volte può rischiare qualcosa, ma se fa le cose con la testa alla fine dei giochi sarà sempre in vantaggio rispetto al realista.

Voglio ripetere che per ottimista non intendo quello che pensa tutto il giorno che le cose andranno bene (quello è un sognatore) ma intanto sta fermo. Intendo uno che lavora, fa e si muove ma ha fiducia nella provvidenza.
Concordo sul fatto che l'ottimista tende a muoversi e il pessimista a stare fermo, ma io vedo (forse vedevo, dato che considero quello che dici) il realista in modo diverso. Per me un realista, per essere tale, deve conoscerla sta realtà, non limitarsi a quello che gli passa sotto il naso. Quindi rischia, quando ritiene sia conveniente, considerando anche gli aspetti e possibilità negative, ossia senza "essere sicuro" che vada tutto bene. Mentre vedo l'ottimista (da ottimo, non meglio... non si chiama meglista) rischiare anche fuori luogo, dando per buone a priori, o semplicemente aggrappandosi, a possibilità positive anche quando sono diciamo improbabili (volevo dire piccole, ma nessuno dei due termini mi soddisfa del tutto). Pare che tu questo ottimista lo consideri un estremista, se ho capito.

Saranno i termini che mi ingannano, ma ottimo e pessimo non sono meglio e peggio. Dovremmo vedere allora, a mezzo scala, miscugli di ottimismo e pessimismo presenti nel singolo individuo che lo pongono in determinati punti tra i due estremi (che forse non esistono), ma allora si parla di tendenze e di linee di massima, e l'equilibrio tra le due tendenze sarebbe difficile da stabilire, rischiando di cadere nel discorso di Astral della neutralità. Invece, se per te l'ottimismo è meglio, purchè moderato, l'equilibrio migliore diventa instabile.

In ogni caso, per capirci, sull'esempio delle macchine per scrivere per me il realista vede il decadere delle prime e investe sui secondi cercando di aprire futuri portoni e sbarazzarsi, si anche svendendo, dei futuri avanzi, mentre l'ottimista, a seconda di come ragiona, lo vedo sia avanzare imperterrito sulle macchine da scrivere tanto andrà bene, ignorando i segnali di decadimento, sia buttarsi a capofitto nei computer in quanto nuova potenzialità senza preoccuparsi più delle macchine per scrivere. Il pessimista non fa nulla perchè non si era dotato neanche delle macchine per scrivere , il sognatore stessa cosa, anche se immagina già aggeggi che scrivono rispondendo al suo pensiero... ma non può fare nulla perchè non ha la terra sotto i piedi grazie alla quale muoversi.
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